Pubblicato il libro della Treccani con i nuovi termini già diventati di uso comune

Dall’armocromista di Elly Schlein agli eco-talebani di Ultima generazione, dalla Giorgia Meloniunderdog” alle famiglie Queer. Sono tantissimi i neologismi entrati nel linguaggio comune nel 2023. Parole che abbracciano ogni ambito della società: politica, economia, ambiente, lavoro, salute, sport, spettacolo. Termini che, grazie anche alla costante presenza dei social media, si sono diffusi e radicati tra le persone con sorprendente velocità.

Treccani ha pubblicato il ‘Libro dell’anno 2023‘, che ricostruisce con precisione scientifica 365 giorni di fatti grazie ad articoli e analisi firmati da prestigiosi collaboratori. Una “edizione straordinaria” con 12 copertine dedicate agli episodi più rilevanti, 82 testi affidati a grandi firme del giornalismo e della cultura, integrati da più di 83 box redazionali; 1045 notizie approfondite, 100 grafici e mappe, 508 immagini e una appendice dedicata alle Parole dell’anno, a cura di Silverio Novelli, con i principali neologismi scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana.

Politica, tecnologia, clima, costume hanno avuto un peso determinante nella diffusione dei neologismi scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani e raccolti ora nel Libro dell’Anno 2023.

Molti termini derivano naturalmente dal linguaggio della politica, che registra le profonde novità avvenute nel Paese, che ha favorito – anche grazie al contributo dei giornalisti – l’introduzione nell’uso comune e nella stampa di interessanti neologismi. Spicca fra tutti underdog; ma si sono imposti anche all’attenzione armocromia, controegemonia, esternalizzazione delle frontieremovimento delle tende, orbanizzare e privatocrazia.

La sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l’innalzamento delle temperature del pianeta, ha contribuito all’affermazione di parole quali Caronte, codice calore, decarbonizzarsi, downburst, ebollizione globale, eco-talebano, e-fuel, European Green Deal, granchio blu, iper-estate, iperturismo e isola di calore umano.

Cambiano i costumi, cambiano le abitudini delle persone, cambia l’economia e la società, interviene la cronaca e cambiano, di conseguenza, anche le parole. Si registra allora ergastolo della patente; famiglia queer; gravidanza solidale; cavaiola; iperturismo; skin shaming; transilienza; diversity editor; digiuno intermittente; dealcolato; inflazione da avidità; pizzo di Stato; oblio oncologico; pull factor; anti orso.

Un ruolo importante lo hanno avuto inoltre le innovazioni tecnologiche. Da cui intelligenza artificiale generativa; modello linguistico di grandi dimensioni; pregiudizio algoritmico; elaborazione del linguaggio naturale. Anche i social media hanno avuto le loro parole, come barbienheimer, booktok, challenge e deinfluencing.

Tutti termini che si aggiungono a femminicidio, la parola dell’anno scelta dalla Treccani per evidenziare l’urgenza di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale.

I neologismi selezionati per il Libro dell’Anno Treccani meritano di essere segnalati – spiegano i linguisti dell’Osservatorio della Lingua Italiana – perché hanno contrassegnato l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, fotografando la sensibilità politica, sociale e culturale degli italiani e i cambiamenti nelle opinioni e nei costumi. Sarà il tempo a stabilire il destino lessicografico di questi neologismi, ovvero la loro fortuna nelle future edizioni dei dizionari. Il nostro lavoro è stato quello di individuare le nuove parole che, nel corso del 2023, hanno presentato la maggiore rilevanza dal punto di vista socioculturale, sia nell’uso comune che nella loro ricorrenza nella stampa e nella saggistica”.

VEDIAMONE ALCUNI

Armocromia

s. f. 1. Nel campo della moda e della consulenza dell’immagine, la teoria e l’analisi che mirano a individuare le tinte dei capi di vestiario e dei cosmetici che si armonizzino con la carnagione della pelle, il colore degli occhi, delle labbra e dei capelli, valorizzando l’aspetto della persona. 2. La percezione soggettiva dell’armonia che scaturirebbe dall’abbinamento di un dato colore con un determinato stato d’animo.
[tit.] Elly Schlein, il trench dei due mondi e il racconto a Vogue: «Ho una consulente d’immagine esperta in armocromia» (repubblica.it, 27 aprile 2023, Politica). Comp. dal s. f. armo(nia) con l’aggiunta del confisso -cromia (dal gr. -χρωμία, der. di χρω ̃ μα ‘colore’). Prima attestazione isolata in it. nel 2000. Attestato quest’anno, molto più che negli ultimi cinque, insieme
con il s. f. e m. derivato, armocromista (‘chi conosce e utilizza l’armocromia; in partic., consulente d’immagine che è esperto o esperta in armocromia’). Con un gioco di parole allusivo e ironico, Michele Serra (seguito da altri) crea disarmo-cromia (‘l’armonia del colorato arcobaleno pacifista, con riferimento alla cessazione o abolizione dei conflitti armati’): «La notizia che Schlein ha una personal shopper esperta in armocromia mi ha fatto pensare che avrei preferito, dati i tempi bellici, saperla assistita da una esperta di disarmo-cromia» (ilpost.it, 2 maggio 2023, Ok Boomer!).

Barbienheimer

Usato come s. m. inv. L’evento dell’uscita in contemporanea nelle sale di due film molto attesi, espressa dagli utenti di vari social media tramite un’etichetta che ne compendia i titoli, Barbie e Oppenheimer.
[tit.] Barbienheimer: in cosa consiste il trend che sta spopolando sui social? [sommario] Anche se in Italia non succederà, negli Usa per l’uscita di Oppenheimer e Barbie è stata scelta la stessa data e dalla sfida su quale film vedere per primo è nato un trend social. Per alcuni non c’è scelta: vanno visti entrambi lo stesso giorno (vanityfair.it, 22 luglio 2023, Next).
Parola macedonia che unisce i titoli dei film Barbie e Oppenheimer, a loro volta riferiti rispettivamente al nome-marchio della celebre bambola e al cognome del fisico statunitense Julius Robert Oppenheimer.
L’evento dell’uscita in contemporanea dei film ha meritato molto spesso l’accoppiamento con il s. aggettivato angloamericano hype (‘pubblicizzato, chiacchierato e di successo’), attestato nell’it. scritto dal 2012, specialmente nelle riviste/siti di moda e di tendenza.

Caronte

Caronte, arriva Caronte… Ormai è sulla bocca di tutti. Al tg abbiamo sentito dire che «l’anticiclone Caronte dal Nord Africa si allungherà verso il bacino del Mediterraneo, Italia compresa, per almeno 10 giorni con temperature fino ad oltre 40 °C» (ilmeteo.it, 18 luglio 2023, Notizie).
Antonio Sanò, ingegnere, fondatore e direttore del sito ilmeteo.it, a partire dal 2012 ha preso a coniare motu proprio denominazioni di fenomeni atmosferici stagionali rilevanti, pescando – come lui stesso ha sottolineato più volte – nel magazzino delle figure storiche o mitologiche (oltre a Caronte: Cerbero, Cleopatra, Lucifero, Medusa, Minosse, Poppea, Scipione, Vichingo). Nel 2023 l’intensificarsi dei fenomeni atmosferici estremi ha reso molto popolare la nomenclatura creata da Sanò, nonostante l’esistenza di enti nazionali e internazionali (come per esempio il Servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare o l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite – WMO) deputati, tra le altre cose, all’attribuzione ufficiale di queste denominazioni.

Digiuno intermittente

loc. s.le m. Il programma di pianificazione dei pasti caratterizzato da fasi cicliche di digiuno volontario o di riduzione dell’apporto calorico.
[tit.] Digiuno intermittente: e tu a che ora mangi? [sommario] Popolare fra le attrici di Hollywood, adottato spesso anche dagli uomini, il digiuno intermittente è la strategia alimentare che più di tutte sembra restituire forma e benessere a 360 gradi. Funziona davvero? (vanityfair.it, 23 agosto 2023, Alimentazione).
Sul modello dell’ingl. intermittent fasting. Tornato decisamente di moda quest’anno; già noto e attestato a partire dal 2016.

Eco-talebano

s. m. (f. -a) (spreg.) Nella pubblicistica e nella polemica politica, l’attivista ecologista che compie azioni dimostrative estreme.
[tit.] Gli eco-talebani di Ultima Generazione bloccano l’Adriatica: l’ira della gente che li sposta di peso (secoloditalia.it, 23 agosto 2023, Cronaca).
Composto dal confisso eco- aggiunto al s. m. talebano (nel senso figurato di ‘estremista intransigente’). Da tempo, ormai, il confisso eco- si presta a comporre nuove parole, potremmo dire, ‘tinte di verde’. Nel 2023, numerose azioni dimostrative di gruppi come Ultima Generazione hanno letteralizzato la metafora del dipingere di verde (o altri colori): ne sanno qualcosa i muri di palazzi storici o certe tele custodite in musei e pinacoteche (il verde si è concretizzato anche in zuppe di verdura). Queste e altre azioni hanno scatenato la creatività morfosintattica di giornalisti e politici decisamente avversi. Quindi, oltre all’eco-talebano a lemma, sono fioriti (o sono stati ripescati in un passato recente) composti come eco-burattino, eco-deficiente (di Gianni Alemanno), eco-imbecille (di Matteo Salvini), eco-teppista, eco-vandalo, eco-terrorista, eco-delinquente e altri ancora, che si possono definire ribaltamenti polemico-derogatorii di eco-attivista. Lo scrittore Paolo Giordano ha viceversa sottolineato l’ecoimmobilismo passato e presente di molte amministrazioni locali, e non soltanto di quelle (Corriere della sera, 23 maggio 2023).

European Green Deal

loc. s.le m. Il piano dell’Unione Europea per fronteggiare i cambiamenti climatici e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, avendo come obiettivi un ambiente più pulito, energia più economica, un sistema di trasporti intelligente e una migliore qualità complessiva della vita.
Obiettivo del regolamento europeo Nature Restoration Law è rendere la protezione della natura e il ripristino degli habitat un obbligo di legge. Una proposta ambiziosa, ma cruciale per dare concretezza all’European Green Deal (scienzainrete.it, 12 luglio 2023).
Loc. ingl., propriamente ‘corso’ (deal) ‘verde’ (green) ‘europeo’ (european). Si tratta di un internazionalismo europeo, adottato nella documentazione ufficiale della UE e ripreso e adattato in vario modo dai media di ogni Paese. Di «New Green Deal» (citando e modernizzando lo storico New Deal adottato nel biennio1933-1934 dal presidente F. D. Roosevelt) aveva parlato, facendone uno slogan elettorale nella campagna delle presidenziali statunitensi, poi vinta, Barack Obama (presidente degli USA dal 2009 al 2017); successivamente tutta la stampa mondiale, compresa quella italiana (vedi, per es., il quotidiano la Repubblica del 22 dicembre 2008, Milano, p. 1 [Dario Cresto-Dina]), ha ripreso la loc., anche nella versione scorciata green deal, con riferimento anche alla politica italiana o ai piani energetici aziendali italiani. La loc. è oggi attestata anche nella variante semiadattata Green Deal europeo, oltre che nello scorciamento green deal, nella
nuova accezione assunta quest’anno.

Famiglia Queer

loc. s.le f. La comunità di persone che, indipendentemente dal genere d’appartenenza o dall’orientamento sessuale, vivono insieme per scelta e sono legate da affinità affettive, sentimentali e dalla condivisione delle attività.
[tit. e sommario] «Mi rimangono mesi di vita / E ho deciso di sposarmi» // «Mi restano mesi. Mi sposo perché lo Stato chiede un ruolo: mio marito saprà cosa fare. Spargete le mie ceneri nell’oceano di Corea. Ho comprato casa con 10 letti per la mia famiglia queer. Spero di non morire finché la Meloni è premier». Michele Murgia si confida con il Corriere. [testo]
[Michela Murgia] Io non sono sola. Ho dieci persone. La mia queer family (Michela Murgia, intervistata da Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 6 maggio 2023, p. 1 [titolo e sommario], p. 25 [testo], Cronache).
Composto dal s. f. famiglia e dal s. m. aggettivato queer. L’espressione è presente anche nella forma originaria ingl., queer family. Altre loc. suggestive citate da Murgia in relazione a un’organizzazione degli affetti (e non soltanto) non tradizionale sono madre d’anima e figli d’anima (o dell’anima), sardismi che evocano una Sardegna rurale e povera, non lontanissima nel passato, nella quale i figli di coppie indigenti o rimasti orfani venivano accolti da altre famiglie biologiche, fuori da ogni vincolo giuridico.

Granchio blu

loc. s.le m. Nome corrente di un crostaceo decapode caratterizzato dalla tipica colorazione azzurognola, appartenente alla famiglia dei Portunidi, che si è diffuso accidentalmente oltre l’habitat originario (le sponde occidentali dell’Oceano Atlantico), giungendo a infestare le coste dal Mare del Nord al Mediterraneo.
[tit.] “Paccheri al granchio blu a Arezzo: così possiamo aiutare i pescatori” (lanazione.it, 1° settembre 2023, Arezzo Cronaca). Già attestato nella Stampa sera del 12 luglio 1985, p. 11. Varianti: granchio reale blu; granchio azzurro.

Underdog

s. m. e f. Chi, partecipando da sfavorito a una competizione, sportiva o extrasportiva (per es., elezioni politiche), riesce a sovvertire i pronostici.
«Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici», disse Meloni in quello storico discorso per la fiducia [tenuto alla Camera dei Deputati il 25 ottobre 2022] che consegnò all’Italia il primo premier donna (secoloditalia.it, 19 settembre 2023, Cronaca).
Voce ingl. (‘perdente o pronosticato come tale’; ‘vittima di ingiustizie e persecuzioni’), già attestata in una cronaca di Edoardo Depuri (sul quotidiano La Stampa del 4 novembre 1948), nella quale si analizza la vittoria inaspettata alle presidenziali statunitensi di Harry Truman, il candidato democratico: «Forse il pubblico americano ha preso per istinto le parti di chi appariva perdente, dell’“underdog”, per dirla in termini sportivi».

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