L'intellettuale sarda è morta a 51 anni di tumore

Addio a Michela Murgia. La scrittrice e attivista sarda 51enne è morta giovedì sera (10 agosto) a Roma. Malata di cancro da tempo, a maggio aveva rivelato pubblicamente di avere un carcinoma al quarto stadio.

Michela Murgia e Chiara Terrafaglia intervengono ad Archivissima
Michela Murgia e Chiara Terrafaglia intervengono ad Archivissima

Nata a Cabras nel 1972 prima di diventare scrittrice ha fatto diversi lavori: dall’insegnante di religione a operatrice fiscale a dirigente amministrativa. Il suo esordio nel 2006 con “Il mondo deve sapere”, romanzo autobiografico che racconta la realtà degli operatori dei call center e che ha ispirato il film di Paolo Virzí ‘Tutta la vita davanti’.  Il grande successo nel 2009 con “Accabadora“, vincitore tra gli altri premi del “Campiello” SuperMondello e Dessì e considerato il suo capolavoro.

Dai libri alla tv

Arrivano poi molti altri saggi e romanzi come ‘Ave Mary’, ‘L’incontro’, ‘Chirú’, ‘Futuro interiore’, ‘Istruzioni per diventare fascisti’, ‘Stai zitta’. Murgia sbarca anche in televisione, prima a La7 a ‘Le invasioni e barbariche’ e poi in Rai, quindi il naturale approdo sui social, a contatto diretto coi suoi lettori e dove la scrittice era attivissima. Nel 2019 sono arrivate nuove soddisfazioni: la vittoria al Premio Morante con la raccolta di storie illustrate ‘Noi siamo tempesta’. Nello stesso anno, in collaborazione con Chiara Tagliaferri, ha pubblicato ‘Morgana, storie di ragazze che tua madre non approverebbe’, tratto dall’omonimo podcast. Tra le sue esperienze può vantare quella di aver tenuto il discorso di apertura alla Prima del Teatro alla Scala di Milano nel 2020 e di essere stata la prima donna a curare la rubrica L’Antitaliana de L’Espresso. 

Nella corso della sua vita la scrittrice è stata paladina e promotrice dei diritti civili, definendo la sua famiglia una queer family. Il 6 maggio 2023, in un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato di essere malata di cancro e il 15 luglio si è sposata ‘in articulo mortis’ con Lorenzo Terenzi: “Non fatemi gli auguri”, scriveva Murgia, perché il “rito che avremmo voluto non esiste ancora”. Pochi mesi fa era uscito il suo ultimo romanzo “Tre Ciotole. Rituali per un anno di crisi”, che si apre proprio con la diagnosi di un male incurabile. “È il racconto di quello che mi sta succedendo”, aveva detto Murgia.

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