Il coro dei fedeli: "Santo subito". Alle esequie Mattarella, Meloni e il cancelliere tedesco Scholz

Ieri mattina, nel giorno del funerale del Papa emerito Benedetto XVI, San Pietro si è svegliata con la nebbia. Nonostante questo, però, sin dalle prime ore della giornata, fedeli e turisti si sono riversati sulla piazza per partecipare alle sue esequie. “Non volevo mancare”, il commento tra i più frequenti.

 

 

Portato sul sagrato per la cerimonia, con le campane che rintoccavano a morto, il feretro è stato accolto da un lungo applauso dei fedeli e da un commosso padre Georg che ha baciato la bara prima di deporvi sopra il Vangelo. Dopo il rosario, in latino, è iniziata la messa presieduta da Papa Francesco e celebrata dal decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. In piazza c’erano circa 130 cardinali. In 50mila, invece, tra fedeli e turisti. A questi vanno sommate le 195mila persone che hanno reso omaggio alla salma durante i tre giorni in cui è stata esposta all’interno della Basilica. Tra la folla di fedeli si è stagliato uno striscione con la scritta ‘Santo subito’.

 

Papa Francesco, nella sua omelia, ha affidato Ratzinger “alle mani del Padre”. Che “queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”. Infine ha detto: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce“. Al termine della messa, Bergoglio ha ‘salutato’ il feretro del suo predecessore, prima che venisse portato nelle grotte vaticane per essere sepolto in quella che fu la cripta di Wojtyla.

 

 

Tanti i rappresentanti istituzionali che hanno voluto essere presenti. In prima fila, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, seduto accanto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra la delegazione italiana, tra gli altri, c’erano il presidente della Camera Lorenzo Fontana, i ministri Gennaro Sangiuliano, Carlo Nordio, Anna Maria Bernini e Giancarlo Giorgetti. Presente anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi. Sul fronte tedesco, c’era il presidente Frank-Walter Steinmeier. Con lui, il cancelliere Olaf Scholz.

 

 

Prima della cerimonia è stato diffuso il ‘rogito’ di Ratzinger: nel documento – un testo scritto in latino che descrive non solo il pontificato ma la sua intera vita – vi è scritto che “lottò con fermezza contro i crimini commessi da rappresentanti del clero contro minori o persone vulnerabili, richiamando continuamente la Chiesa alla conversione, alla preghiera, alla penitenza e alla purificazione”. Il rogito è stato poi inserito in un cilindro di metallo e posto nella bara. 

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