Il campione del salto in alto si è infortunato a Montecarlo, ha una lesione a un legamento
La notizia dell'infortunio di Gianmarco Tamberi, saltatore in alto che nutriva chances di medaglia in vista dei Giochi di Rio de Janeiro al via tra meno di un mese, ha gettato nello sconforto, oltre che l'azzurro stesso, tutta l'atletica italiana, che ha perso così il fiore all'occhiello della spedizione brasiliana. Il controllo a cui l'atleta si è sottoposto oggi a Pavia infatti non ha lasciato speranze: lesione parziale del legamento della caviglia sinistra e addio alle Olimpiadi. Per approfondire meglio la gravità dello stop di Tamberi, LaPresse ha interpellato il dottor Fabrizio Tencone, specialista in medicina dello sport e storico medico sociale della Juventus, attualmente direttore del centro di riabilitazione Isokinetic di Torino.
Dottore, che idea si è fatto dell'infortunio di Tamberi?
Solitamente nella maggior parte degli sport la distorsione della caviglia coinvolge la parte esterna, invece nel suo caso la lesione è avvenuta nella parte interna dell'articolazione, a livello della capsula e del legamento deltoideo.
Con maggiore attenzione questo infortunio poteva essere evitato?
E' un infortunio legato al gesto atletico, la sollecitazione sulla caviglia di stacco è altissima. Le immagini evidenziavano il fatto che lui usasse delle leggere cavigliere di protezione, ma più di tanto è impossibile proteggere l'articolazione perché altrimenti verrebbe impedito il gesto sportivo.
Dopo il record a 2,39 Tamberi ha fatto due tentativi per il 2,41. Con il senno di poi, anche in virtù dei Giochi alle porte, non si è rivelato un azzardo inutile?
Lui stava sicuramente bene, ha provato come giusto che fosse. Ogni sportivo si sarebbe comportato come lui. Se avesse avvertito qualche problema si sarebbe fermato prima.
Per la riabiliazione ci sono due strade, una via che prevede l'intervento chirurgico e un'altra conservativa. Lei cosa consiglierebbe?
I tempi di recupero, come anticipato dal professor Franco Benazzo, non variano molto. L'intervento chirurgico non è necessario per abbreviare la tempistica ma potenzialmente per garantire il miglior recupero anatomico l'intervento; pertanto nel suo caso potrebbe sembrare la scelta più indicata.
Quanto tempo ci vorrà per rivedere Tamberi al 100%?
Probabilmente dovrà portare il tutore alla caviglia per un mese, nei primi 15 giorni senza carico, mentre nei successivi 15 comincerà progressivamente ad appoggiare e caricare. Durante il secondo mese l'obiettivo riabilitativo è il recupero della camminata corretta, con l'abbandono del tutore e delle stampelle. Nel terzo mese la riabilitazione prevede l'introduzione di esercitazioni blande, fino al quarto mese in cui dovrà procedere al progressivo recupero sportivo. In totale dovrebbero essere necessari circa quattro mesi.
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