La cantante presenta il nuovo album a Milano: "Troppa violenza, io canto amore"

Laura Pausini ha presentato il nuovo album, ‘Anime parallele‘, in un evento speciale in pieno centro a Milano. In uno store approntato per l’occasione in Piazza San Babila, un nutrito gruppo di fan ha accolto la cantante, che si è fermata brevemente per qualche selfie e foto di rito. Traffico letteralmente in tilt per qualche minuto nella centralissima Milano.

“Le guerre, il bullismo, la violenza sulle donne, la violenza domestica, sono notizie che ci destabilizzano quotidianamente. Per questo ho messo al centro di questo disco la parola amore“, ha detto Pausini. È il dodicesimo album di inediti della cantante romagnola, in doppia versione italiana e spagnola (‘Anime parallele/Almas parallelas’).

“Dopo i festeggiamenti per i 30 anni di carriera è iniziato per me un nuovo percorso. Sono 16 racconti, 16 storie diverse, 16 stati d’animo e punti di vista diversi. Collegati dalla vita”, ha racconta Pausini. “In questo disco, nato durante il periodo del Covid, vorrei invitare chi lo ascolta ad amarsi e a rispettarsi di più. Si intitola ‘Anime parallele’ perché oggi tutti andiamo in direzione diversa ma lungo uno stesso percorso”.

Non voglio parlare schierandomi politicamente perché non mi sembra giusto stimolare io le scelte politiche di tanti giovani fan. È una cosa troppo importante il voto, che non voglio che facciano come me che a 18 anni ho votato la persona sostenuta dal mio cantante preferito e di cui poi mi sono pentita. Io sono sempre stata incuriosita dalle persone diverse da me, perché ognuno è libero di scegliere chi essere e deve essere rispettato”, ha aggiunto.

Sanremo? Non me lo hanno chiesto e non penso di andarci. Non è facile avendo una figlia piccola che devo seguire, non è in previsione”, ha quindi rivelato la cantante.

Parlando dell’alluvione che ha colpito la sua terra, Pausini ha spiegato: “A Solarolo la mia famiglia è stata molto coinvolta dall’alluvione in Romagna, abbiamo due case in cui in una doveva nascere una sorta di museo. Ma ancora non possiamo iniziare i lavori. E’ ancora un disastro, molte case non sono ancora agibili e i miei zii hanno perso la loro casa. Per fortuna i romagnoli si aiutano molto, ringrazio anzi tutti i volontari venuti da tutta Italia per aiutarci”.

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