Nell'accordo di coalizione del nuovo governo una modifica delle leggi anti-discriminazione che consentirebbe alle imprese di rifiutare servizi alle persone "a causa di un credo religioso"

È già bufera in Israele sul nuovo governo di Benjamin Netanyahu, il cui insediamento è atteso domani. Nell’accordo di governo tra il partito del presidente, Likud, e il suo alleato Sionismo Religioso, c’è anche una clausola che impegna a cambiare le leggi anti-discriminazione del Paese per consentire alle imprese di rifiutare servizi alle persone “a causa di un credo religioso”. Forte l’indignazione da parte della comunità Lgbt, che teme che la modifica delle norme apra a violazioni dei diritti: il partito Sionismo Religioso è stato già criticato per alcune posizioni apertamente omofobe dei suoi leader. Netanyahu ha detto che non lascerà passare la legge, ma ha comunque lasciato la clausola nell’accordo di coalizione.

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