Nel suo bollettino mensile Francoforte si aspetta altri rialzi dei tassi di interesse nei prossimi meeting, volti a contrastare il carovita

Ancora preoccupazione per l’inflazione elevata da parte della Banca Centrale Europea. Nel suo bollettino mensile l’istituto responsabile della politica monetaria europea ha rilevato che i prezzi continuano a essere “di gran lunga” troppo elevati (9,9% nell’Eurozona a settembre) e che si manterranno superiori all’obiettivo “per un prolungato periodo di tempo”

Proseguiranno dunque le scelte restrittive di Francoforte, mirate a “ridurre il sostegno alla domanda e a mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell’inflazione attesa”. In seguito all’aumento dello 0,75% deciso a ottobre, sono dunque previsti ulteriori rialzi dei tassi di interesse. La Bce “definirà l’andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia“, continuando con l’approccio in cui le decisioni vengono fatte di volta in volta a ogni riunione. 

Previsto altro rallentamento Pil area Euro

L’inflazione elevata, spiega la Bce, ha “probabilmente” portato a un rallentamento del Pil dell’area Euro nel terzo trimestre 2022, e il Consiglio direttivo si aspetta un altro indebolimento per la parte restante dell’anno e l’inizio del 2023. Il carovita ha ridotto i redditi reali delle famiglie e spinto al rialzo i costi per le imprese, e le interruzioni delle forniture di gas hanno peggiorato ulteriormente la situazione, spiega Francoforte. Un altro fattore che ha indebolito l’economia è stato poi il calo di fiducia da parte di consumatori e aziende. Infine, se il mercato del lavoro ha continuato a mostrare un andamento positivo nel terzo trimestre (tasso di disoccupazione al minimo storico del 6,6% ad agosto), l’indebolimento dell’economia potrebbe aumentare il numero di non occupati in futuro

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