L'intervista a Marco Tosi, 36 anni, che porta i libri in quota: la Libreria Alpe Colle è (anche) un mercato del libro a cielo aperto
“I libri sono la bussola di tutto quello che ho fatto in questi anni”. A dirlo a LaPresse è Marco Tosi, 36 anni, che inaugura oggi la libreria più in alto sulle Alpi Italiane. È all’Alpe Colle, nel Verbano Cusio Ossola: una libreria a cielo aperto (nonostante la pioggia), un mercato del libro, un punto di riferimento in montagna e non solo, che si affaccia sul Lago Maggiore. “Ho iniziato a ripopolare questo alpeggio anni fa, cercando di aggiungere qualcosa ogni volta, dai prodotti tipici ai djset, ma il libro era sempre il centro, il fulcro del percorso” spiega Tosi.
Ripopolamento delle montagne, attenzione alla cultura e al territorio, costruzione di una rete nazionale: c’è tutto nel percorso di questo libraio, che da anni ha scelto di restare nel suo territorio per portare valore aggiunto proprio qui, invertendo una tendenza che vede i giovani ‘fuggire’, spesso, dai propri territori. Lo ha fatto aprendo prima una libreria a Pallanza, in una delle vie più centrali e (prima) abbandonate di Verbania, la Libreria Spalavera, con l’ormai ex socio. E poi scommettendo sul ritorno in montagna, un ritorno non solitario ma che serve a tessere relazioni. “C’è un grandissimo bisogno di tornare ad ascoltarsi e ascoltare”, spiega. Cultura e ripopolamento “creano percorsi virtuosi anche economici per la montagna. Per esempio, il fatto che essere libraio all’Alpe Colle oggi non sia un passatempo ma un lavoro” spiega.
“Il mio percorso parte dalle mie radici, dalla mia famiglia. Il luogo dove sorge la libreria Alpe Colle è sempre stato vissuto dalla mia famiglia, dagli anni Trenta. Una casa poi rasa al suolo nel rastrellamento del ‘44 e poi ricostruita negli Anni Cinquanta. È un luogo dove sento profondamente di avere le mie radici”, spiega. “Questo posto ha sempre rappresentato un valore aggiunto per far conoscere il territorio e per me i libri in questo senso sono uno strumento, non solo per proporre cultura ma per fare da cassa di risonanza a un territorio che nell’ultimo periodo era stato abbandonato ma ora viene riscoperto, vuoi anche per via del Covid – racconta – si torna nelle Terre Alte”. Secondo le mappature che si trovano pubblicate, potrebbe essere considerata anche la libreria indipendente più alta su tutto l’arco alpino: solo sul Monte Bianco, a Punta Helbronner, esiste un’altra libreria ad alta quota ma è una sede della Feltrinelli.
Già da anni Tosi prova a lavorare in questo senso: “Nel 2014 quando ho proposto al mio ex socio di portare i libri all’Alpe Colle, in alpeggio, era una cosa un po’ da matti, un esperimento” spiega. “L’idea era aprire la casa con un mercato del libro e un discorso che dal libro provava a rimettere al centro le relazioni e la cultura. Questa cosa ha iniziato a funzionare, sono stati anni di sperimentazione”. E dalla sperimentazione oggi passa ai fatti: la libreria inaugura ufficialmente in modo ‘definitivo’. “L’idea – dice – è provare a mettersi in proprio e vedere se questa libreria a cielo aperto possa diventare un appuntamento fisso, da domenica a fine ottobre e magari anche d’inverno”.
Oggi più che mai “c’è bisogno di educarsi alla bellezza del territorio”, secondo Tosi. “L’alpeggio è sempre più scoperto, o riscoperto: ci sono persone che fanno trekking o girano con la mountain bike, e poi vediamo se ci sarà chi sceglierà di salire apposta per i libri, solo per i libri”. La speranza è che salire in vetta sia un modo per mettere insieme cultura del territorio e cultura del libro. Il giovane libraio spera anche di fare della sua esperienza una ‘buona prassi’: “Non ci servono ricette a tavolino ma esempi concreti, spero che il mio possa esserlo, stagione dopo stagione, anche per altri che sentono il bisogno di tornare in montagna o di far rivivere luoghi e alpeggi”. Tosi ha già fatto della sua esperienza un modello che si mette in rete con altre realtà italiane, dalle librerie indipendenti ai premi letterari, come il Premio Strega che da anni porta la sua cinquina anche a Verbania. In questo caso la rete è con la Ditta Strega Alberti e la Fondazione Bellonci, oltre che con le istituzioni locali, dal Comune di Verbania alla Biblioteca Ceretti. L’appuntamento quest’anno è per il 18 giugno, con lo Strega Party sul Lago Maggiore.
Sul futuro del libro è ottimista: “Per me lo sguardo è sempre stato, lavorativamente, al Novecento, al fuori catalogo, al libro antico” ma, spiega, “c’è bisogno di ripartire dalla cultura a tutto tondo, sapendo anche usare le tecnologie di oggi. Non bisogna essere radicali, occorre trovare la mediazione tra le librerie e gli spazi fisici e l’online. Le due cose possono stare bene insieme, ogni parte dona visibilità all’altra”. Insomma, il libro ci salverà? “Vedo un futuro importante per il settore, bisogna essere bravi a non chiudersi e restare aperti e inventare ogni anno, stagione dopo stagione, il modo di fruire la cultura. Qui passano dai ragazzini agli over 80, questa è la sfida: avere un luogo dove stare tutti insieme attraverso la cultura”.
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