Il numero due al mondo: "Io portabandiera a Parigi 2024? È giusto che lo faccia chi ha già vinto una medaglia d'oro"

“Non ho grandi aspettative. Questa settimana la prendo come l’opportunità di fare un misto di allenamento e partite. Gli obiettivi chiave saranno il Roland Garros e le Olimpiadi, e Roma che per me è molto importante”. Lo ha detto Jannik Sinner in una intervista a ‘La Stampa’ in vista dell’esordio al Masters 1000 di Montecarlo, primo appuntamento per il numero due al mondo sulla terra battuta.

Non è la mia superficie migliore. In passato mi è capitato di faticarci un po’, e la scorsa stagione non è stata fra le migliori. Ma i miei primi quarti in uno Slam li ho raggiunti al Roland Garros, e li ho fatti anche a Roma. Sarà una stagione lunga e complicata, ma credo di poter giocare bene anche sul rosso – ha proseguito – Djokovic dice che oggi sono il migliore? All’inizio era impossibile. Se ci riesco ora vuol dire che ho imparato da ciò che ho vissuto. Non è detto che vinca tutte le partite nemmeno ora, ma è vero che la differenza sta proprio lì. Per mesi ho fatto sempre quarti, ottavi, qualche volta semifinale, tutti risultati ottimi, soprattutto nei grandi tornei. Mancava l’ultimo passo, ora è arrivato ed è cambiato tutto”. 

Sinner: “Portabandiera? Giusto lo faccia chi ha già vinto oro”

Io portabandiera a Parigi 2024? Secondo me è giusto che lo faccia chi ha già vinto una medaglia d’oro. Per me sarà la prima volta. Sento di aver contribuito insieme ad altri a far crescere il nostro tennis, ma ci sono atleti che hanno costruito la carriera sulle Olimpiadi, e lavorano quattro anni per una gara. Ho letto una intervista a Usain Bolt in cui diceva: “io lavoro quattro anni per correre in meno di 10 secondi, e c’è chi vorrebbe risultati dopo due mesi’. Per loro è un appuntamento fondamentale. Per noi tennisti anche, ma fra Slam, Masters 1000 e Coppa Davis abbiamo più occasioni. Detto questo, se mi chiedono di farlo, mi farà molto piacere”. Lo ha detto Jannik Sinner in una intervista a ‘La Stampa’.

“Quali gare andrò a vedere alle Olimpiadi? Ancora non lo so, vediamo. Sicuramente l’atletica – ha ammesso il tennista azzurro – E mi piace molto l’idea di poter incontrare atleti di tante discipline, di confrontarmi con loro”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata