Lo scalo a Dubai nella notte italiana dopo 13 ore di volo. Atp: "Sua esclusione da Melbourne è una sconfitta per il tennis"

Novak Djokovic è arrivato nella sua Belgrado dopo aver fatto scalo nella notte italiana a Dubai. Ieri è arrivata la notizia della sua espulsione dell’Australia con il numero 1 al mondo che si è imbarcato sul primo aereo per lasciare Melbourne.

La Corte Federale infatti ha respinto l’appello della stella del tennis contro l’ordine di espulsione dal Paese pendente nei suoi confronti. I tre giudici hanno confermato la decisione presa venerdì dal ministro dell’immigrazione di annullare il visto del 34enne serbo per motivi di interesse pubblico.  E’ stata quindi confermata la motivazione con cui il ministro aveva annullato il visto dello sportivo non vaccinato contro il covid-19 ovvero che la sua presenza sul territorio australiano potrebbe essere un rischio per la salute e il “buon ordine” e “potrebbe essere controproducente per gli sforzi di vaccinazione da parte di altri in Australia”.

Il campione: “Estremamente deluso”

“Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta di riesame giudiziario della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti su questo. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese”. Sono le prime parole in un comunicato stampa di Novak Djokovic dopo che la Corte Federale ha confermato la sua espulsione dall’Australia. “Sono a disagio che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo – aggiunge – vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio”, dice ancora. “Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi e i miei compagni serbi per il continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”, conclude. 

Morrison: “Proteggere sacrifici degli australiani”

 Il primo ministro australiano Scott Morrison ha accolto con soddisfazione la decisione della Corte federale di annullare il visto del tennista Novak Djokovic perché non vaccinato contro il covid-19. “Gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante la pandemia e giustamente si aspettano che il risultato di questi sforzi sia protetto”, ha spiegato.

Atp: “E’ una sconfitta per il tennis”

“La decisione odierna di confermare la cancellazione del visto australiano di Novak Djokovic segna la fine di una serie di eventi profondamente deplorevoli. Devono essere rispettate le decisioni delle autorità giudiziarie in materia di salute pubblica”. E’ quanto si legge in una nota dell’Atp. “È necessario più tempo per fare il punto sui fatti e per trarre gli insegnamenti da questa situazione – viene spiegato ancora -indipendentemente da come è stato raggiunto questo punto, Novak è uno dei più grandi campioni del nostro sport e la sua assenza dagli Australian Open è una sconfitta per il gioco. Sappiamo quanto siano stati turbolenti gli ultimi giorni per Novak e quanto volesse difendere il suo titolo a Melbourne. Gli auguriamo ogni bene e non vediamo l’ora di rivederlo presto in campo”. Infine l’Atp “continua a raccomandare vivamente la vaccinazione a tutti i giocatori”.

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