Il segretario di Stato per lo Sport: "E' un momento storico per la Repubblica di San Marino e per una intera comunità di persone"
La leggenda narra che la fondazione di San Marino avvenne nel 301 d.C quando un tagliapietre di origine dalmata, Marino, si rifugiò sul Monte Titano per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano. Da oggi nella storia della Repubblica più piccola e più antica del mondo c’è una pagina in più: l’ingresso nel medagliere olimpico. Nato nel 1959 il comitato olimpico sammarinese inizia la sua storia a cinque cerchi nel 1960 con la partecipazione a Roma. Dopo 51 anni è tempo di festeggiare. Il merito è di Alessandra Perilli, riminese di nascita, che sale sul terzo gradino del podio nel tiro a volo specialità trap a Tokyo 2020.
La sanmarinese si lascia alle spalle anche le azzurre Silvana Stanco e Jessica Rossi. Un exploit che la ripaga del quarto posto di nove anni fa a Londra. “Ancora non ci credo. Sono andato a sparare e mi sono detta che non potevo arrivare ancora una volta quarta, la volevo”, racconta. “L’invito a tutti i giovani è quello di non mollare. “il mio motto è ‘mai dire mai’ e ora nel mio futuro c’è Parigi”. All’ombra della Rocca la attendono tutti a braccia aperte. “E’ un momento storico per la Repubblica di San Marino e per una intera comunità di persone – argomenta il Segretario di Stato per lo Sport Teodoro Lonfermini – Oggi ogni sammarinese è a Tokyo attorno ad Alessandra e non vede l’ora di poterla riabbracciare al suo ritorno”. Il presidente del Comitato Olimpico nazionale Gian Primo Giardi fa notare come la tiratrice in carriera sia stata anche prima nel ranking mondiale. “Ha senza dubbio meritato la medaglia”, dichiara.
E per San Marino potrebbe non essere finita qui. Perilli, in coppia con Gian Marco Berti, ha velleità di medaglia nel tiro a volo misto. Ma la vera carta vincente San Marino se la gioca nella lotta con Myles Amine Mularoni, un vero e proprio cittadino del mondo: madre sanmarinese, padre statunitense e nonno che gareggiò a Roma 1960 difendendo i colori del Libano. Si attende un’altra impresa ‘Titanica’.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata