Il presidente della Federatletica a margine dell’incontro ‘Sport e Innovazione’ alla Farnesina
Stefano Mei, presidente della Fidal, a margine dell’incontro ‘Sport e Innovazione’ alla Farnesina ha parlato a proposito delle candidature in vista delle elezioni per la nuova presidenza del Coni. “Io auspico che ci sia unità di vedute, che non ci sia una contrapposizione. Perché candidature vere e proprie non le abbiamo ancora viste. È chiaro che è difficile. Però io auspico che lo sport italiano si riunisca perché credo sarebbe bello che riesca a lavorare insieme. So che sarà difficile, però lavoriamo per quello fino alla fine. Lo stallo delle candidature? Abbiamo avuto un’era Malagò che è stata un’era ingombrante da un certo punto di vista, perché Giovanni è un presidente sempre sul pezzo, un presidente che vive con gli atleti. Diciamo che è un pochino quello che faccio io, nel mio piccolo, con l’atletica. Ed è molto amato degli atleti. Ha governato per 12 anni, tra l’altro in situazioni anche complicate come il Covid o la nuova disposizione di legge sul Coni. A prescindere da come uno la pensi, sono comunque cose da affrontare e da risolvere. E quindi è chiaro che sono stati tre mandati dove Giovanni ha impresso il suo sigillo. Facendo un parallelo col calcio, il Napoli di Maradona giocava per lui, ora servono 11 persone che pedalino”.
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