Il cantautore concorre per la prima volta alla kermesse, con il brano 'Tutto Qui'

Dal sogno realizzato dello stadio Olimpico al palco dell’Ariston, la ‘Champions’ della musica italiana. Il 2023 ha segnato una tappa indimenticabile nella carriera di Flavio Bruno Pardini, in arte Gazzelle, una delle voci più amate e sincere della sua generazione che a Sanremo concorre per la prima volta con il brano ‘Tutto Qui’. Talmente sincero che non si nasconde neanche ai microfoni di LaPresse, quando ammette: “Ci arrivo in un momento molto sereno della mia carriera in cui non ho niente da dimostrare. Credo sia un vantaggio per me. Ho pensato che non è una cosa che mi serve Sanremo. Spesso è una cosa che serve alla carriera o per esplodere o per riprenderti dopo una fase di discesa. O perché sei un emergente. Io non sono nessuna di queste tre cose. La mia carriera sta andando bene, ho annunciato un tour che sta andando sold out quindi vado a Sanremo senza velleità, non voglio vincere ma far sentire la mia canzone a più persone possibili. Voglio renderlo un momento magico”, spiega il cantautore romano. Poetico, romantico e spiazzante, senza peli sulla lingua come la sua musica e come quando si dice sicuro: “Chi vince Sanremo? Una donna. Non so quale, ma una donna”.

Il duetto con Fulminacci con ‘Notte prima degli esami’

Le sue canzoni contano oltre un miliardo di stream, 24 dischi d’oro e 22 dischi di platino. Con i suoi quattro album Superbattito (2017), Punk (2018), Ok (2020) e Dentro (2023), l’amore degli ascoltatori e l’affetto trasversale dei suoi fan. Ha collaborato, tra gli altri, con Marco Mengoni, thasup, Noyz Narcos e Fulminacci, con cui si esibirà venerdì 9 nella serata dei duetti con ‘Notte prima degli esami’: “Con la scuola cantautoriale romana contatti sicuramente ci sono, artisti come Venditti, De Gregori, Baglioni sicuramente mi hanno influenzato molto a livello artistico, ci metto anche Rino Gaetano, anche se è di Crotone ma è cresciuto a Roma. E Battisti e altri”, spiega. A partire da marzo l’artista tornerà live con ‘Dentro X Sempre’, per 11 date sui palchi dei principali palasport d’Italia, ma dal 6 al 10 febbraio punterà a sorprendere ancora con ‘Tutto Qui’, un pezzo composto insieme a Federico Nardelli “che parla di me e di qualcun altro. Spero che attraverso questi protagonisti la gente possa empatizzare perché spero che questa canzone possa arrivare a tutti, perché parla di cose piccole ma universali come l’amore, che comunque è una cosa piccola alla fine. E anche la nostalgia”.

“Se il sindaco piangerà ce l’avrò fatta”

Non senza meditare qualche sorpresa per gli appassionati del Fantasanremo: “Non sono uno che rompe i vasi, il mio obiettivo sarà piuttosto quello di far piangere Alba Parietti o il sindaco di Sanremo, le persone che stanno di solito in prima fila. Se il sindaco dovesse piangere io ce l’avrò fatta”, si dice sicuro. Così come resta convinto del fatto che “è più facile vincere con temi ‘paraculi’ che sono politici per modo di dire. Temi su cui non c’è nemmeno da avere un’opinione. È più retorica. Io parlo d’amore e parlo di me perché è l’unica cosa di cui posso parlare“, replica Gazzelle, che tra i cantautori del suo olimpo mette sicuramente De Andrè nel 25esimo anno dalla sua scomparsa e Vasco Rossi: “Se dovessi immaginarmi un duetto con De Andrè canterei ‘La ballata dell’amore cieco’, la mia preferita. Paradossalmente la cosa più bella che ha scritto De André è quel ‘tra-la-la-lalla tra-la-lallero’, lo trovo super assurdo. Con la sua voce, con quel personaggio che dice quella cosa mi uccide. Genio”, racconta Flavio, che se dovesse consigliare un pezzo ai ventenni di oggi non ha dubbi: “Probabilmente gli direi di mettere un pezzo di Vasco. Forse ‘Un senso’, secondo me è una delle sue canzoni più fighe. C’è tanta saggezza dentro”. A partire da marzo tornerà live con ‘Dentro X Sempre’ sui palchi dei principali palasport d’Italia e sarà l’occasione per i fan di vivere dal vivo la magia del suo ultimo album ‘Dentro’: “Dopo che ho fatto lo stadio mi sono chiesto ma adesso che posso fare? E ho deciso di partecipare a Sanremo. All’inizio era solo un pensiero che si è intrufolato nelle mie giornate apatiche finché non mi sono detto: proviamo”, conclude. “Ho proposto alcuni pezzi e da cosa nasce cosa”. Tanto che Amadeus si è convinto: “La mia partecipazione l’ho saputa dal telegiornale. Amadeus, che è un furbastro, non è che ti chiama per dirtelo, anzi è più facile che ti chiami per dirti che non vieni a Sanremo. Non ho neanche esultato – conclude – Però mi sono fumato una bella sigaretta”.

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