Il via libera dei ministri è stato accolto da un applauso dei presenti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata. È quanto si apprende da fonti di governo. Il via libera – come viene riferito – è stato accolto da un applauso dei presenti.

I detttagli del provvedimento

Il ddl approvato dal Consiglio dei ministri prevede la possibilità per le regioni a statuto ordinario di attirare a sé la competenza legislativa esclusiva su alcune materie, previa intesa con l’esecutivo e parere della Conferenza unificata Stato-Regioni. Il progetto spiega anche che ogni schema di intesa preliminare sul punto “è immediatamente trasmesso alle Camere per l’esame da parte dei competenti organi parlamentari, che si esprimono con atti di indirizzo, secondo i rispettivi regolamenti, entro sessanta giorni dalla data di trasmissione dello schema di intesa preliminare, udito il Presidente della Giunta regionale”.

Inoltre, continua il disegno di legge, “le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per l’esercizio da parte delle Regioni” delle funzioni derivanti dall’autonomia differenziata “sono determinate da una Commissione paritetica Stato-Regione“. L’intesa con ogni regione “individua le modalità di finanziamento delle funzioni attribuite attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale”.

Per quanto riguarda i Lep (livelli essenziali delle prestazioni) che devono essere garantiti e che costituiscono il maggior terreno di scontro tra maggioranza e opposizione, il disegno di legge prevede: “I livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e i relativi costi e fabbisogni standard sono determinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri“. Si precisa che dopo il parere della Conferenza unificata “lo schema di decreto è trasmesso alle Camere per l’espressione del parere” da rendere “entro quarantacinque giorni”

Il trasferimento delle funzioni alle regioni che accedono all’autonomia differenziata, inoltre, “con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, concernenti materie o ambiti di materie riferibili ai LEP”, può “essere effettuato, secondo le modalità e le procedure di quantificazione individuate dalle singole intese, soltanto dopo la determinazione dei medesimi LEP e dei relativi costi e fabbisogni standard”. E, “qualora dalla determinazione dei LEP di cui al primo periodo derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si potrà procedere al trasferimento delle funzioni solo successivamente all’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi di stanziamento delle risorse finanziarie coerenti con gli obiettivi programmati di finanza pubblica”

Le reazioni della maggioranza

Dopo l’ok del Cdm, secondo fonti parlamentari, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha mandato un sms nelle chat dei parlamentari e dei consiglieri regionali della Lega: “Efficienza, merito, innovazione, lavoro, più diritti per tutti i cittadini in tutta Italia, meno scuse per i politici ladri o incapaci. Autonomia approvata in Consiglio dei Ministri, altra promessa mantenuta“, si legge nel messaggio. 

L’approvazione è stata commentata invece sui social da Luca Zaia, governatore del Veneto: “È una bellissima notizia, perché inizia finalmente un percorso verso l’autonomia e verso il federalismo, che è una scelta di modernità e di responsabilità”. L’autonomia, ha aggiunto, “ovviamente non è la secessione dei ricchi come qualcuno la vuole definire tantomeno voler spaccare l’Italia in due, ma sarà l’occasione per crescere tutti insieme guardando al futuro con positività“.

Approvazione anche da Attilio Fontana, presidente della Lombardia, l’altra regione insieme al Veneto che nel 2017 aveva approvato un referendum consultivo per l’autonomia. “Un risultato importante che, finalmente, riconosce e premia la volontà espressa dai lombardi e dai veneti attraverso un referendum per troppo tempo ignorato. Ottenere maggiore Autonomia significa consentire alla Lombardia, locomotiva economico-produttiva del Paese, di correre ancora più forte garantendo benefici non solo alla nostra regione ma a tutti gli italiani. Chi sostiene il contrario, diffondendo fake news che vanno nella direzione opposta alla verità, o è in malafede o ha paura di assumersi responsabilità dirette. L’esatto contrario del modo di lavorare cui siamo abituati noi lombardi”.

Meloni: “Conferma che governo mantiene impegni”

“Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi“. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il via libera del Consiglio dei ministri al ddl sull’autonomia differenziata. “La coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola“, la sottolineatura della premier.

Calderoli: “Giorno storico, riforma per modernizzare Italia”

“Con il via libera in Consiglio dei ministri inizia ufficialmente il percorso del ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata, è un giorno storico! Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, dopo l’approvazione del ddl. “L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali“, ha aggiunto. 

Conte: “Meloni paga dazio a Salvini e svende unità d’Italia”

Opposizioni fortemente critiche del ddl approvato dal Consiglio dei ministri. In una diretta Facebook, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha detto: “Qui si tratta il tema dell’unità d’Italia come se fosse un affaire privato tra i partiti della maggioranza. La patriota Meloni paga a Salvini il dazio, la tassa, per tenerlo in maggioranza ma in realtà svende l’unità d’Italia per qualche punto percentuale in più alle elezioni regionali in Lombardia e in prospettiva in Friuli Venezia Giulia”.

 

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