Secondo il Gimbe è il "colpo di grazia al servizio sanitario nazionale"

Arriva oggi in Consiglio dei Ministri della nuova bozza del Ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Il testo sembra arriverà con “qualche ritocco”, confidano fonti di governo, alludendo in particolare a un maggior coinvolgimento del parlamento nella fase di definizione delle intese con le Regioni. La bozza portata ieri in pre-Cdm dal ministro Per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, infatti, non prevede quell’apporto pieno da parte delle Camere di cui si sarebbe discusso anche nelle ultime riunioni di maggioranza e che sarebbe stato richiesto anche dalla premier Giorgia Meloni.

Molte le voci contrarie che si sono levate. “Colpo di grazia al Servizio Sanitario Nazionale” che “aumenterà le disuguaglianze regionali e legittimerà normativamente il divario tra Nord e Sud, violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute”, dice il Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Un testo – dichiara Cartabellotta a proposito della bozza sull’attuazione dell’autonomia differenziata – che al momento ‘blinda’ l’autonomia differenziata come un affaire tra Governo e Regioni esautorando il Parlamento”.

“Non prevede risorse per finanziare i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) – continua – e consente il trasferimento delle autonomie alle Regioni prima senza recuperare i divari tra le varie aree del Paese”.

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