Kabul (Afghanistan), 20 set. (LaPresse/AP) – Burhanuddin Rabbani, ex presidente dell’Afghanistan e direttore del Consiglio per la pace, è stato ucciso da un attentatore suicida che si è fatto esplodere all’interno della sua casa a Kabul. Il kamikaze aveva nascosto l’esplosivo sotto il turbante. Rabbani, che apparteneva al gruppo etnico dei tagiki, è stato presidente del governo afghano dal 1992 al 1996, prima dell’ascesa dei talebani. In seguito divenne capo dell’Alleanza del Nord, formata soprattutto dalle minoranze etniche dei tagiki e degli uzbeki, che aveva l’obiettivo di combattere i talebani. Dopo la caduta dei militanti, i due gruppi etnici sono saliti al potere a Kabul. Rabbani è stato anche il presidente dell’Alto consiglio per la pace, organizzazione istituita dal governo afghano per trovare una soluzione politica alla crisi. Il Consiglio, comunque, ha fatto pochi progressi dalla fondazione avvenuta l’anno scorso. In seguito all’omicidio, l’attuale presidente afghano Hamid Karzai ha interrotto il suo viaggio negli Stati Uniti.

Nell’attentato sono morte anche quattro guardie del corpo ed è rimasto ferito un importante consigliere di Karzai, Mohammad Masoom Stanekzai. Lo riferisce il capo dell’unità investigativa della polizia di Kabul, Mohammad Zahir, spiegando che il kamikaze è entrato nell’abitazione di Rabbani e si è fatto esplodere all’interno. L’omicidio dell’ex presidente affievolisce le speranze di iniziare negoziati di pace con i talebani. Un parente di Stanekzai contattato al telefono da Associated Press ha detto che il consigliere dell’ex presidente non sembra essere in pericolo di vita e al momento è ricoverato in ospedale. Stanekzai è il direttore del Programma afghano di pace e riconciliazione, un’iniziativa finanziata da Stati Uniti e Paesi alleati che ha l’obiettivo di reintegrare talebani non di spicco nella società afghana. Finora il programma è riuscito a reinserire circa 2mila dei circa 24mila-40mila militanti talebani in Afghanistan.

Pronte e indignate le reazioni internazionali. Secondo Karzai, Rabbani ha sacrificato la vita per la pace e la sua morte è un “martirio”. Mentre Barack Obama, parlando all’incontro delle Nazioni unite sulla Libia, ha commentato promettendo che la morte di Rabbani non impedirà agli Stati Uniti di aiutare gli afghani nella loro lotta per la conquista della pace. Una dura condfanna è arrivata anche da primo ministro e presidente del Pakistan, Yusuf Reza Gilani e Asif Ali Zardari, che attraverso un comunicato esprimono “estrema rabbia e sconvolgimento” per l’uccisione dell’ex capo di Stato.

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