Oltre alle mosse del fondatore della azienda, che ha fatto la storia del tessile e della moda, c'è poi la questione del ceo del gruppo

E’ appena terminato il Consiglio di amministrazione del Gruppo Benetton che ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio consultivo 2023 con una perdita netta da 230 milioni. Il documento poi sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei Soci, convocata per il prossimo 18 giugno 2024. Lo si apprende da fonti vicine a Benetton Group, dopo il Cda tenutosi oggi nel quartiere generale a Ponzano, terminato attorno alle 16 dopo circa tre ore. I principali dati di bilancio registrano un fatturato di 1098 milioni di euro, un Ebit che ammonta a -113 mln di euro; un risultato netto di -230 mln di euro (una perdita dovuta anche a 150 milioni di svalutazioni). Il Patrimonio netto è di 105 milioni. Alla seduta erano presenti Luciano Benetton, patron e cofondatore della azienda nata nel 1965, e il ceo Massimo Renon.

Claudio Sforza nuovo ceo

Claudio Sforza sarà il nuovo ceo. Manager dalle importanti esperienze e competenze finanziarie e industriali, ha ricoperto ruoli di alto profilo in grandi aziende pubbliche e private, in diversi settori industriali: da Astaldi a Poste, passando per Ilva, Telecom e Wind.

Edizione supporterà piano rilancio, stanziamento da 260 mln

Edizione, azionista di Benetton, supporterà il piano di riorganizzazione e rilancio di Benetton Group stanziando 260 milioni di euro nei prossimi anni. Lo si apprende da fonti vicine a Benetton Group, dopo il cda nel quartiere generale del gruppo a Ponzano. Negli scorsi tre anni Edizione ha stanziato 350 milioni di euro a favore delle attività di Benetton Group.

Luciano Benetton: “Shock che ci lascia senza fiato”

“D’improvviso un buco di bilancio drammatico, uno shock che ci lascia senza fiato. Saremo attorno ai 100 milioni”, ha detto Benetton in un’intervista al Corriere della Sera spiegando “mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c’era qualche cosa che non andava. Che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale”, ha aggiunto. “Per fortuna avevamo deciso di ritirare da tempo dalla Borsa la Benetton. E quindi i rischi imprenditoriali erano e sono tutti in capo alla famiglia. Ma ancora una volta per la mia storia, per quello che significa la società, per i dipendenti, le famiglie, i tanti che entrano fiduciosi nei negozi dalla Moldavia a Parigi da Nuova Delhi a Los Angeles, prima di lasciare il gruppo intendo spiegare con la trasparenza che mi caratterizza cosa è successo senza per questo sottrarmi alle mie responsabilità”.

Uiltec: “Crisi non è fulmine a ciel sereno, giovedì incontro con azienda”

“La crisi della Benetton non è nata nel 2023 e non è un fulmine a ciel sereno, ma è partita dal 2012 con i cali di fatturato. E noi, come sindacato, abbiamo dovuto negli anni gestire fasi critiche legate a esuberi e uscite incentivate.Giovedi prossimo abbiamo in programma un incontro con i referenti del Gruppo Benetton che da sempre hanno seguito le relazioni sindacali e l’ Associazione industriale Confindustria Veneto Est. Ma per capire cosa accadrà con la riorganizzazione ci vorrà però qualche settimana”. Lo dice Rosario Martines, segretario del Sindacato Regionale Uiltec Belluno, Treviso, a LaPresse, interpellato sulla situazione del Gruppo Benetton. In ballo ci sono circa 1060 dipendenti (80% impiegati della logistica, il resto operai) fra Castrette e Ponzano nel trevigiano, addetti che arrivano a 1250 con gli interinali. Martines ricorda che “c’era comunque in campo un accordo triennale che mirava al pareggio di bilancio nel 2023”. Un obiettivo che è stato mancato, ma noi – sottolinea il segretario del Sindacato Regionale Uiltec Belluno Treviso- “con il gruppo Benetton e il suo attuale management” (che attualmente vede alla guida il Ceo Massimo Renon, ndr) “gli accordi li abbiamo fatti: ad esempio l’integrativo aziendale”. E – rimarca il sindacalista – “abbiamo anche ottenuto le prime tre giornate di malattia degli operai pagati al 100%, un risultato importante. Ora c’è questo nuovo allarme sui numeri, sui conti, e come sindacato staremo a sentire cosa ci dirà la azienda”. 

La questione Ceo

Oltre alle mosse del fondatore della azienda, che ha fatto la storia del tessile e della moda, c’è poi la questione del ceo del gruppo, Massimo Renon, finito indirettamente sotto accusa, anche se Benetton non lo ha nominato nell’intervista di sabato. Toccherà ora ad Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest, realtà che opera nel mercato italiano dei fondi d’investimento e dal 2022 presidente di Edizione cui fa capo il 100% di Benetton Group, affrontare i nodi in cda.

Sindacati: “Grande preoccupazione”

Grande preoccupazione” è stata espressa dai sindacati per la volontà di lasciare il gruppo annunciata da parte del fondatore Luciano Benetton, quello sì uno choc, più della perdita di bilancio 2023 con i disavanzi di bilancio già presenti in anni passati. Col fiato sospeso ci sono 1060 dipendenti fra Castrette e Ponzano, fra impiegati e operai di cui – spiegano i sindacati – Luciano Benetton finora è stato il garante. Come conferma Giampiero Gregnanin, segretario generale Uiltec Veneto, che a LaPresse aggiunge: “Serve una ripartenza con un nuovo progetto industriale credibile e con un nuovo management per difendere questa azienda che ha fatto la storia dell’Italia e del Veneto”.

Assemblea soci il 18 giugno

Il prossimo 18 giugno poi è in calendario l’assemblea dei soci di Benetton Group, a seguito della quale l’azionista Edizione introdurrà la necessaria discontinuità nella gestione manageriale della società, hanno fatto sapere nelle scorse ore fonti vicine al gruppo Benetton, specificando che “sarà dunque avviato un piano di riorganizzazione e di rilancio di Benetton Group”, con la precisazione che “va chiarito infine che la situazione contabile di Benetton Group non presenta un buco di bilancio, ma nei conti dell’anno è emersa una perdita significativa rispetto alle previsioni del piano triennale presentato in passato dal management e dal medesimo confermato fino a pochi mesi fa” e ricordando che “Edizione ha sempre supportato la società, sostenendola con 350 milioni di euro solo negli ultimi 3 anni e continuerà a farlo nei prossimi anni”. 

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