"Lo considero un grandissimo onore ma al tempo stesso una grande responsabilità - le prime parole rilasciate alla tv svedese SVT - Significa testimoniare una forma di equità e giustizia in relazione al mondo", ha detto la scrittrice

Annie Ernaux ha conquistato il premio Nobel per la letteratura 2022 per “il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”. Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’Accademia di Svezia ad assegnare l’ambito riconoscimento alla scrittrice francese 82enne, celebre soprattutto per i suoi lavori autobiografici. “Lo considero un grandissimo onore ma al tempo stesso una grande responsabilità – le prime parole rilasciate alla tv svedese SVT – Questo significa testimoniare una forma di equità e giustizia in relazione al mondo”.

Ernaux diventa la diciassettesima donna a vincere il Nobel per la letteratura. Nata nel 1940 in Normandia, nella cittadina di Yvetot, dove i suoi genitori avevano un negozio di alimentari-caffetteria, Annie è cresciuta in un ambiente proletario che aspirava a una vita borghese. Nei suoi testi emergono infatti forti disparità di genere, di lingue e di classe sociale. Nonostante il suo stile classico, Ernaux si dichiara “etnologa di se stessa” piuttosto che una scrittrice di narrativa. La sua prima opera ‘Gli armadi vuoti’ (1974) fa parte di una trilogia di romanzi autobiografici che comprende anche ‘Ce qu’ils disent ou rien’ (1977) e ‘La Femme gelée ‘(1981). Tra i temi affrontati l’aborto ne ‘Gli armadi vuoti’, la solitudine e la disillusione in ‘Ce qu’ils disent ou rien’ e la monotonia del matrimonio incarnando lo stereotipo della casalinga perfetta negli anni ’60 in ‘La Femme gelée’.

Nel suo quarto libro, ‘Il posto’ (1983), Ernaux narra la storia del padre, dalla giovinezza alla morte, ripercorrendo le tappe della sua vita lavorativa, da contadino e operaio a gestore, con la moglie, di un piccolo bar-drogheria nell’entroterra francese. Parallelamente la scrittrice racconta come gli studi e la professione di insegnante da lei intrapresa (e che eserciterà fino al 2000) le abbiano permesso di affermarsi socialmente ma al tempo stesso l’abbiano allontanata dalla sua famiglia. In ‘Una donna’ (1988) il tema principale è costituito dalla perdita della madre, ma lo stile della narrazione risulta più oggettivo rispetto ai lavori precedenti, in cui emergeva l’assimilazione dei valori borghesi e il conseguente disprezzo e ribellione verso il ceto operaio.

E’ del 2000 – in Italia verrà pubblicato solo nel 2019 – ‘L’evento’, romanzo autobiografico da cui è stato tratto anche ‘La scelta di Anne’ – Leone d’oro al miglior film alla 78esima mostra del Cinema di Venezia

Nei libri successivi Ernaux si allontana dall’etichetta di un genere di scrittura specifico (romanzo o autobiografia) alternando diversi stili, dalla prosa narrativa alla diaristica passando per l’etnografia. Il suo romanzo più famoso, ‘Gli anni’ (2008), ha ricevuto numerosi riconoscimenti, compreso il premio Strega europeo 2016, oltre che i premi Marguerite Duras e François Mauriac. Nell’aprile del 2016 ha pubblicato ‘Memoria di ragazza’, racconto autobiografico in cui a quasi 60 anni di distanza ricorda l’estate del 1958, in cui compì 18 anni ed ebbe il primo rapporto sessuale.

 

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