Aboliti l'obbligo di indossare la mascherina, anche nei negozi e al chiuso, e il distanziamento sociale. Riaprono anche gli stadi

Il Freedom Day in Inghilterra è scattato a mezzanotte, mentre premier Boris Johnson entra in isolamento dopo i contatti con il ministro della Salute Sajid Javid, risultato positivo al Covid-19. Una decisione, arrivata dopo un’ondata di polemica e un dietrofront. Inizialmente, infatti, l’ufficio di Johnson aveva annunciato che lui e il ministro del Tesoro, Rishi Sunak, avevano ricevuto dall’app di tracciamento una segnalazione legata ai contatti con Javid, che ha ricevuto due dosi di vaccino e ha sintomi lievi. L’avviso prevede che ci si isoli per 10 giorni, sebbene non sia un obbligo legale. L’ufficio di Johnson aveva però annunciato che lui e Sunak avrebbero aderito a un programma pilota, senza isolamento e con test quotidiani.

Immediata la bufera. Il leader laburista, Keir Starmer, ha paragonato il governo a un “ladro che, colto in flagrante, offra di restituire la refurtiva”. Pensano “che le regole non si applichino loro”, ha accusato, “creano caos” con “conseguenze mortali per i britannici”. Sono passate tre ore dal primo annuncio e Downing Street ha fatto sapere che Johnson resterà in isolamento sino a lunedì 26 nella residenza di Chequers, senza aderire al programma pilota (così come Sunak). Il premier in un videomessaggio ha poi detto di aver valutato “brevemente” l’alternativa, ma di ritenere “importante che tutti rispettino le stesse regole”.

Nel video, ha anche lanciato un appello agli inglesi, mentre la variante Delta spinge centinaia di migliaia di persone alla quarantena a causa di contatti con positivi. Intere classi scolastiche sono a casa, mentre in ospedali, trasporti e servizi manca il personale. I contagi continuano ad aumentare, ma oggi l’Inghilterra rimuoverà le restanti restrizioni (più cauti Scozia, Galles e Nord Irlanda). Anche le discoteche riapriranno per la prima volta dal marzo 2020 e migliaia di giovani hanno prenotato la notte di festeggiamenti, mentre mascherine e distanziamento non saranno più obbligatori. Johnson ha lanciato un appello: “E’ il momento giusto” ma “per favore, siate prudenti”.

Una lettera è stata diffusa da 1.200 medici per allertare sui rischi, e sabato i contagi sono saliti a 54mila, il massimo da gennaio, con ospedalizzazioni e morti relativamente bassi in proporzione, ma in aumento. Decisive le vaccinazioni, con l’87% della popolazione adulta con almeno una dose e il 68% con due dosi. Ma le autorità guardano con preoccupazione ai precedenti di Paesi come Israele e Olanda: entrambi hanno ‘riaperto’ dopo aver vaccinato la gran parte della popolazione, ma hanno poi reimposto restrizioni all’aumentare dei contagi. E il premier olandese, Mark Rutte, ha riassunto: aprire troppo presto “è stato un errore”.

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