Lukaku al 95', su rigore, risponde al vantaggio di Cuadrado. Tre espulsi nel finale. Si deciderà tutto a San Siro

Ottanta minuti con poca qualità e tanta foga, rare occasioni e tanto agonismo in campo. Poi Juve e Inter danno vita a un finale da brividi, senza esclusione di colpi, che riaccende le polemiche di qualche settimana fa e preannuncia un ritorno incandescente. Il primo atto della semifinale di Coppa Italia regala tutte le emozioni in coda, con Cuadrado che illude la Vecchia Signora a dieci minuti dalla fine e Lukaku che rimonta a tempo scaduto trasformando un rigore pesantissimo causato da un ingenuo fallo di mano di Bremer. Il parapiglia che nasce dopo la rete di Big Rom porta all’espulsione dello stesso belga e a una rissa, a gara conclusa, tra Handanovic e Cuadrado, a loro volta allontanati dal direttore di gara. Con animi tesi proseguiti nel tunnel degli spogliatoi e una partita di ritorno – in programma il 26 aprile – virtualmente già iniziata.

Rispetto agli attesi Bellanova e Asllani Inzaghi ricorre all’usato sicuro con Brozovic regolarmente in cabina di regia e D’Ambrosio a completare il terzetto difensivo insieme a Bastoni e Acerbi. Nella Juventus sono diversi i volti nuovi, soprattutto in attacco, dove tornano dal 1′ Di Maria e Vlahovic, con Cuadrado e Kostic sulle corsie esterne. L’Inter si porta dietro il fardello delle tre sconfitte di fila, ma i padroni di casa non riescono ad approfittare degli impacci iniziali della rivale, creando solo una vera occasione con Di Maria, che si ‘beve’ Bastoni e costringe subito Handanovic a un grande intervento a mano aperta. Superate le prime difficoltà i nerazzurri, grazie a un possesso palla continuo seppur facilmente leggibile dalla retroguardia bianconera, alzano il baricentro e si presentano un paio di volte dalle parti di Perin, attento e lesto in particolare sulla conclusione a botta sicura di Brozovic poco dopo la mezz’ora.

Un primo tempo ad alta intensità ma con poca qualità nell’ultima giocata – eccezion fatta per i tentativi di Di Maria e Brozovic gli unici sussulti arrivano, da entrambe le parti, su palla inattiva – lascia il posto a una ripresa ancor più attendista. Vlahovic in tuffo su cross di Fagioli spedisce alto sopra la traversa, i ragazzi di Inzaghi replicano con un diagonale chirurgico di Mkhitaryan a lato di un nulla. I due tecnici per sbloccare lo stallo si giocano carte pesanti dalla panchina. La Vecchia Signora getta nella mischia Miretti, Milik (il più vicino al vantaggio con una zampata fuori sul tiro-cross di Cuadrado) e soprattutto Chiesa, l’Inter risponde, tra gli altri, con Lukaku e nel finale Correa. La ripresa soporifera si accende, tutto d’un tratto, nei dieci minuti finali. Cuadrado raccoglie un cross di Rabiot sporcato da Bastoni e con un bolide fulmina Handanovic, la Juve vede la vittoria a portata di mano ma in pieno recupero un fallo di mano di Bremer costa il rigore che Lukaku trasforma con freddezza. Subito dopo scoppia il far west, a farne le spese è Big Rom, già ammonito e allontanato dall’arbitro. Ma al triplice fischio di Massa gli animi incandescenti non si placano con Handanovic e Cuadrado che saranno costretti a guardare la partita di ritorno da casa.

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