Nella Basilica di San Zeno l'incontro con sacerdoti e consacrati: "L'individualismo è la radice delle dittature"

Papa Francesco è partito alle 6:30 di questa mattina in elicottero dall’eliporto del Vaticano per recarsi in visita pastorale a Verona. Al suo arrivo nella città veneta, dopo l’atterraggio nel piazzale adiacente allo stadio Bentegodi, il Pontefice è stato accolto dal vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dal prefetto della città, Demetrio Martino, e dal sindaco Damiano Tommasi. Papa Francesco è poi salito sull’auto papale verso la Basilica di San Zeno per l’incontro con i sacerdoti e i consacrati.

In 5.500 in piazza San Zeno per Papa Francesco

Sono circa 800 le persone presenti all’interno della Basilica di San Zeno a Verona dove Papa Francesco sta incontrando sacerdoti e religiosi. Altre 5.500 si trovano fuori, in Piazza San Zeno. Lo rende noto la Sala stampa del Vaticano. 

Papa: “Il male non è normale, se ci abituiamo diventiamo complici” 

C’è il rischio che il male diventi normale. È un rischio. Il male non è normale. Non deve essere normale. Nell’inferno sì, ma qui no. Facciamo l’abitudine alle cose brutte e così diventiamo complici”. Così Papa Francesco nella Basilica di San Zeno di Verona a inizio incontro con i sacerdoti e i consacrati.

In 12.500 all’Arena per incontro di pace con Papa Francesco

All’Arena di Verona sono 12.500 le persone presenti per l’incontro di Papa Francesco con il popolo della pace. A condurre l’Arena di Pace è Amadeus.

 

Papa: “Per porre fine alle guerre stare dalla parte dei piccoli” 

Per porre fine a ogni forma di guerra e di violenza bisogna stare a fianco dei piccoli, rispettare la loro dignità, ascoltarli e fare in modo che la loro voce possa farsi sentire senza essere filtrata. Incontrare i piccoli e condividere il loro dolore. E prendere posizione al loro fianco contro le violenze di cui sono vittime, uscendo dalla cultura dell’indifferenza e dalle sue giustificazioni” le parole di Papa Francesco all’Arena di Verona. 

Papa: “Individualismo è la radice delle dittature”

La cultura fortemente marcata dall’individualismo rischia sempre di far sparire la dimensione della comunità, dove c’è individualismo forte sparisce la comunità, e questo forse è la radice delle dittature. Spariscono la dimensione della comunità e dei legami vitali che ci sostengono e ci fanno avanzare. E inevitabilmente produce delle conseguenze anche sul modo in cui si intende l’autorità. Chi ricopre un ruolo di responsabilità in un’istituzione politica, oppure in un’impresa o in una realtà di impegno sociale, rischia di sentirsi investito del compito di salvare gli altri come se fosse un eroe” aggiunge il Pontefice nell’incontro all’Arena di Verona sulla giustizia e la pace. 

Papa: “A tutti noi premio Nobel ‘Ponzio Pilato’ per indifferenza”

“Abbiamo pensato oggi a quanti bambini e bambine sono costretti a lavorare? Lavoro di schiavo? Quel bambino che forse mai ha avuto un giocattolo”. “Ci sono tanti bambini così che non sanno giocare perché la vita li ha costretti a vivere così. I piccoli soffrono ed è colpa nostra. Siamo tutti responsabili”. “Il Premio Nobel che possiamo dare a tanti di noi: il Premio Nobel del Ponzio Pilato perché siamo in maestri nel lavarci le mani” sottolinea Papa Francesco all’Arena di Verona, parlando all’incontro ‘Arena di Pace’.

Papa: “Non avere paura dei conflitti ma risolverli con il dialogo”

“Se c’è vita, se c’è una comunità attiva, se c’è un dinamismo positivo nella società, allora ci sono anche conflitti e tensioni. È un dato di fatto: l’assenza di conflittualità non significa che vi sia la pace, ma che si è smesso di vivere, di pensare, di spendersi per ciò in cui si crede” ricorda Papa Francesco nell’incontro sulla giustizia e la pace all’Arena di Verona. “Spesso siamo tentati di pensare che la soluzione per uscire dai conflitti e dalle tensioni sia quella della loro rimozione: li ignoro, li nascondo, li marginalizzo”, ha aggiunto. Ma “sappiamo che l’esito finale di questo modo di vivere i conflitti è quello di accrescere le ingiustizie e generare reazioni di malessere e frustrazione, che possono tradursi anche in gesti violenti”. E questo “lo vediamo anche nella politica, nella società: quando nella politica si nascondono i conflitti, questi scoppiano dopo”.

“Un’altra risposta dal fiato corto – ha sottolineato – è quella di cercare di risolvere le tensioni facendo prevalere uno dei poli in gioco, riducendo la pluralità di posizioni a un’unica prospettiva. Ancora una volta si tratta di un vicolo cieco: si cerca l’uniformità invece che l’unità, si ha paura immotivata nei confronti della pluralità, e psicologicamente quella società si suicida”. Al contrario, “il primo passo da fare per vivere in modo sano tensioni e conflitti è riconoscere che fanno parte della nostra vita, sono fisiologici, quando non travalicano la soglia della violenza. Quindi non averne paura”.

Poi “ricercare in un conflitto le ragioni di ogni parte, quelle emergenti e, se si riesce, anche quelle tenute nascoste, quelle di cui non si è consapevoli appieno. Questo è possibile attraverso il dialogo, che è fatto di condividere la pluralità. Il difetto delle dittature è di non ammettere la pluralità”. Ma “una società dove non ci sono conflitti è una società morta. Una società dove si nascondo i conflitti è una società suicida. Una società dove si prendono i conflitti per mano, è una società di futuro”.

Papa al carcere di Montorio per incontro e pranzo con detenuti 

Papa Francesco – a bordo della ‘Papa mobile’ elettrica è giunto poi nel carcere veronese di Montorio dove ad attenderlo c’erano la direttrice Francesca Gioieni e il Direttore della Polizia Penitenziaria Mario Piramide. Numerosi gli striscioni di benvenuto appesi. Il Pontefice ha stretto la mani ai detenuti presenti, ha poi salutato gli agenti di Polizia Penitenziaria e i volontari. In programma il pranzo con i detenuti.

Papa: “Dolore per suicidi, vita è sempre degna” 

Con dolore ho appreso che purtroppo qui, recentemente, alcune persone, in un gesto estremo, hanno rinunciato a vivere. È un atto triste, questo, a cui solo una disperazione e un dolore insostenibili possono portare”. Così Papa Francesco parlando ai detenuti del carcere veronese di Montorio. “Perciò, mentre mi unisco nella preghiera alle famiglie e a tutti voi, voglio invitarvi a non cedere allo sconforto. La vita è sempre degna di essere vissuta, e c’è sempre speranza per il futuro, anche quando tutto sembra spegnersi. La nostra esistenza, quella di ciascuno di noi, è importante. Noi non siamo materiale di scarto. È un dono unico per noi e per gli altri, per tutti, e soprattutto per Dio, che mai ci abbandona, e che anzi sa ascoltare, gioire e piangere con noi. E perdona sempre”, ha concluso. 

Papa: “Migliorare vita detenuti, sovraffollamento è problema”

 “Conosciamo la situazione delle carceri, spesso sovraffollate, con conseguenti tensioni e fatiche. Per questo voglio dirvi che vi sono vicino, e rinnovo l’appello, specialmente a quanti possono agire in questo ambito, affinché si continui a lavorare per il miglioramento della vita carceraria” ricorda Papa Francesco parlando ai detenuti del carcere veronese di Montorio. “Per me entrare in un carcere è sempre un momento importante, perché il carcere è un luogo di grande umanità. Sì – ha ribadito – è un luogo di grande umanità. Di umanità provata, talvolta affaticata da difficoltà, sensi di colpa, giudizi, incomprensioni e sofferenze, ma nello stesso tempo carica di forza, di desiderio di perdono, di voglia di riscatto”.

Papa allo Stadio Bentegodi per la messa 

Papa Francesco è arrivato allo Stadio Bentegodi di Verona per presiedere la messa della Vigilia di Pentecoste. Alle 16:45 lascia la città scaligera per fare rientro in Vaticano. 

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