Visita del Santo Padre nel carcere della Giudecca: "Problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, generano tanta sofferenza"

Papa Francesco è arrivato a Venezia. L’elicottero partito dal Vaticano è atterrato nel cortile del carcere femminile della Giudecca. Alle 8:15 c’è stato l’incontro con le detenute dell’istituto penitenziario. Il Santo Padre ha visitato il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia, intitolato ‘con i miei occhi’. Il Pontefice, dopo aver salutato circa 80 detenute nel carcere della Giudecca, spinto sulla sedia a rotelle, è andato a stringere la mano agli agenti della polizia penitenziaria lì presenti. Bergoglio, a bordo di un motoscafo della Guardia di Finanza, si è poi spostato nella Basilica della Madonna della Salute, per l’incontro con circa 1.700 giovani. Il Santo Padre, a bordo di una ‘Papa mobile’ elettrica, è poi giunto in piazza San Marco, a Venezia, dove ha celebrato la messa davanti a migliaia di fedeli lì riuniti. 

Terminata la celebrazione eucaristica,  che ha visto la presenza di circa 10.500 persone, Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Marco per venerare in forma privata le reliquie del Santo. Poco prima ha salutato i volontari della Croce Rossa lì presenti e alcune religiose che si sono fermate a chiacchierare e scherzare con lui. Un saluto anche al personale medico dell’Ordine di Malta. Al termine della visita, il Pontefice è salito sulla motovedetta e ha raggiunto l’eliporto del Collegio Navale ‘F. Morosini’ a Sant’Elena: qui si è congedato dalle autorità civili e religiose che lo hanno accolto e, alle 13, è partito per tornare in Vaticano.

Carceri, Papa: “Sofferenza da sovraffollamento e violenze” 

Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza“. Così Papa Francesco alle detenute della casa di reclusione della Giudecca, a Venezia. “Però – ha aggiunto – può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è ‘messa in isolamento’, ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità, magari rimaste sopite o imprigionate dalle vicende della vita, ma che possono riemergere per il bene di tutti e che meritano attenzione e fiducia”. 

Carceri, Papa: “Nessuno deve togliere dignità alle persone”

Nessuno toglie la dignità della persona, nessuno”. Così Papa Francesco, a braccio, parlando alle detenute nel carcere della Giudecca, a Venezia.

Papa: “Uscirò da carcere Giudecca più ricco”

 “Siamo tutti fratelli, tutti. E nessuno può rinnegare l’altro, nessuno”. Così Papa Francesco – con voce un po’ affaticata – nel cortile interno del carcere della Giudecca. “Saluto con affetto tutti, e specialmente voi sorelle detenute della Casa di Reclusione della Giudecca. Ho desiderato incontrarvi all’inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore”. Le detenute hanno applaudito e hanno risposto “Grazie”. Il Santo Padre ha aggiunto: “vorrei, perciò, che vivessimo questo momento non tanto come una visita ufficiale quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile – forse chi uscirà più ricco sarò io – e il bene che ci scambieremo sarà prezioso”. 

Scambio di battute tra Papa Francesco e le detenute

“Vi assicuro la mia preghiera. Anche voi, per favore, pregate per me”. Così Papa Francesco nel cortile interno del carcere della Giudecca, a Venezia.”Certo!” hanno risposto le detenute. E il Santo Padre ha scherzato: “A favore però, no contro”. Bergoglio poi ha mostrato un quadro della Madonna con bambino, portato in dono alle ospiti del carcere: “Guardate la tenerezza della mamma: e questa tenerezza Maria l’ha con tutti noi. E’ la madre della tenerezza”. Anche le detenute hanno portato i loro doni: alcuni cosmetici e prodotti per il corpo naturali realizzati da loro nel laboratorio di cosmetici del carcere. “Mi devo truccare?”, la battuta del Pontefice al quale è stata regalata anche una nuova papalina, confezionata alla Giudecca nel laboratorio di sartoria.

Papa: “In carcere mi chiedo perché loro e non io?”

 Papa Francesco fuori da carcere della Giudecca ha salutato alcuni bambini che gli hanno regalato un quadernino e disegni. Il Pontefice poi ha risposto alle domande di un giornalista locale: “Come ha trovato Venezia?”. “Fresca!”. Sulla visita in carcere ha detto: “Ogni volta che vado in carcere dico: perché loro e non io?“. Lo riferiscono i media vaticani sui social. 

Papa a giovani: “Bisogna alzarsi e non restare sul divano”

“Alzati e vai”. Lo ha ripetuto più volte Papa Francesco ai giovani riuniti a Venezia. E più volte l’ha fatto ripetere loro. “Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano“. E ancora: “Avete pensato che cosa è un giovane tutta la vita seduto su un divano?”. “Ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare”. 

Papa: “Pregate per me perché mio lavoro non è facile” 

Non dimenticate di pregare per me perché questo lavoro non è facile“. Così Papa Francesco in piazza San Marco a Venezia.

Venezia, Papa: “Città sia segno di bellezza accessibile a tutti” 

“Venezia, che da sempre è luogo di incontro e di scambio culturale, è chiamata ad essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune”. Così Papa Francesco nell’omelia pronunciata nel corso della messa in Piazza San Marco, a Venezia, davanti a circa 10.500 fedeli. “Venezia è terra che fa fratelli”, ha aggiunto a braccio. 

Al Papa in regalo la forcola di una gondola

A Papa Francesco, in visita a Venezia, è stata donata una forcola che rimanda subito all’immagine della gondola e quindi alla città. La forcola in legno di noce – donata dai giovani che il Pontefice ha incontrato davanti alla Basilica della Salute – è stata realizzata dal maestro d’ascia Matteo Tamassia. 

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