Il ministro ha incontrato oggi la segretaria al Tesoro Usa Yellen: "Parlato anche di Cina e global tax"

Le ritorsioni già ci sono state e ci saranno, fanno parte un po’ della situazione in cui ci troviamo”. Così il ministro così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in un punto stampa a Stresa, a margine del bilaterale con la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen prima dell’avvio dei lavori del G7 Finanze, rispondendo a una domanda sulle ritorsioni di Mosca per le misure prese dall’Occidente nei suoi confronti. “L’attività delle banche italiane ed europee e di tutte le istituzioni finanziarie che lavorano con la Russia è ampiamente regolamentata – aggiunge – il problema sono quelle che non operano direttamente ma triangolano con la Russia, è un altro tipo di problema che dobbiamo porci”.

Giorgetti: “Con Yellen parlato di Russia, Cina e global tax”

Nel bilaterale con Yellen “abbiamo discusso degli asset russi, delle tensioni geoeconomiche con la Cina, abbiamo pendenti purtroppo delle questioni cui non si riuscirà a dare una finalizzazione, come il primo pilastro della tassazione globale“, ha affermato Giorgetti nel punto stampa a Stresa.

Giorgetti: “Al lavoro per soluzione giuridica su asset russi”

“Molto faticosamente si è trovato un compromesso, una base legale, per l’utilizzo dei profitti degli interessi attuali” degli asset russi “di oggi, il problema è come trasferire questa base legale ai futuri interessi finanziari e su questo costruire una sorta di garanzia per un prestito che a questo punto potrebbe essere di Paesi G7 e amici”, ha spiegato Giorgetti. “C’è da lavorare molto, essere anche un po’ creativi, quello che serve alla fine è una nuova regolamentazione a livello europeo e quindi una decisione a 27. Sappiamo perfettamente che in Europa ci sono elezioni e una nuova commissione prossima ventura, e quindi tutto si complica”, aggiunge.

Global tax, Giorgetti: “Improbabile accordo su primo pilastro entro giugno”

Sul primo pilastro della global Tax deciso in sede Ocse “temo non si arriverà a finalizzazione, la scadenza di giugno si approssima e mi sembra improbabile, ci sono riserve che arrivano da Cina, da India, temo che quel lavoro non si chiuderà, questo non è cosa buona, ci ritenteremo dall’altra parte”, ha poi sottolineato Giorgetti.

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