Lo ha annunciato ai dipendenti il ceo di Alphabet con una e-mail

In una e-mail inviata ai dipendenti della società, Sundar Pichai, ceo di Alphabet – società capogruppo di Google – ha annunciato il taglio di 12mila lavoratori. Si tratta di uno dei licenziamenti di massa più importanti della storia di una delle più importanti aziende della Silicon Valley, che coinvolgerà circa il 6% della sua forza-lavoro totale. Per Pichai, la realtà economica attuale è del resto “molto diversa” da quella degli ultimi anni, caratterizzata da numerose assunzioni decise per affrontare “un periodo di enorme crescita” dovuto al lockdown.

Con la riapertura, la situazione è cambiata, e “questi sono momenti importanti per riprogettare i nostri costi, indirizzando il nostro talento e il nostro capitale verso le nostre massime priorità”, ha scritto il ceo di Alphabet nella mail inviata allo staff dell’azienda, citando anche gli investimenti di Alphabet nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Alphabet si unisce così alle numerose altre grandi aziende tecnologiche che hanno preso decisioni simili, varate per riportare la forza-lavoro a livelli ritenuti compatibili con un periodo diverso da quello contraddistinto dalla pandemia.

Per quanto riguarda la sola Google, gli attuali dipendenti sono quasi 187mila persone, il 50% in più rispetto alle 119mila unità in organico alla fine del 2019. Microsoft ha annunciato proprio questa settimana il taglio di 10mila posti, ovvero quasi il 5% della sua intera forza lavoro. Amazon taglierà invece 18mila posti, anche se in questo caso si tratta solo di una piccola parte della forza lavoro complessiva dell’azienda fondata da Jeff Bezos, pari a 1.5 milioni di persone. Il produttore di software aziendale Salesforce ha invece annunciato il licenziamento di circa 8mila dipendenti (circa il 10% del totale). Non è esclusa da questa dinamica nemmeno Meta, con la società di Zuckerberg che lo scorso autunno ha dichiarato la volontà di tagliare 11mila dipendenti, pari al 13% del totale dei suoi assunti. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata