L'atleta, neoprimatista italiana, parla a LaPresse

Il nuovo record italiano di maratona femminile è suo: la scorsa settimana a Valencia Sofiia Yaremchuk ha tolto la corona a Valeria Straneo dopo ben undici anni, rosicchiando quasi mezzo minuto e chiudendo la maratona in 2 ore, 23 minuti e 16 secondi, nona in classifica. “Un’emozione che ti avvolge come un uragano”, racconta a LaPresse la 29enne originaria di Leopoli, che corre con la maglia dell’Esercito allenata da Fabio Martelli.

Cosa hai provato quando al traguardo a Valencia hai capito di essere diventata la maratoneta italiana più veloce di sempre?

Sapevo che potevo correre bene e quindi mi aspettavo questo risultato. Quando tagli il traguardo e sei consapevole di essere entrata nella storia dell’atletica italiana l’emozione ti avvolge come un uragano.

Hai esordito in maratona nel 2021, questa era la tua quarta. Da Venezia 2021 hai abbassato il tuo personale di quasi 6 minuti, solo quest’anno hai tolto 46 secondi. Come è cambiato il tuo allenamento?

Non abbiamo cambiato allenamento, abbiamo solo intensificato qualità e quantità, maratona dopo maratona, per dare spazio a una crescita programmata e non affrettata.

Com’è la tua giornata tipo?

La mia giornata si compone di attività ben scandite e sempre misurate. Colazione un’ora prima del primo allenamento, pranzo, un piccolo riposo e poi seconda sezione di allenamento o un massaggio. Cena presto e poi cerco di riposare il più possibile. La mia alimentazione è seguita dal nutrizionista dell’Esercito, che mi scandisce tempi e tipo di alimentazione, anche se a me piace mangiare tutto. Faccio anche molta attenzione alla distribuzione di carboidrati e delle proteine nei vari pasti giornalieri, cioè colazione-pranzo-spuntino-cena.

Come sei arrivata all’atletica? Qual è la tua distanza preferita?

Ho conosciuto l’atletica con la scuola, durante i giochi interscolastici. La mia distanza preferita era la mezza maratona, ma adesso la maratona mi ha appassionato davvero tanto, anche se il mio allenatore dice sempre che sono una forte diecimilista.

Cosa ami di più e cosa invece non ti piace della corsa?

Amo ogni particolare, dal pre al post allenamento, dall’attesa della gara al post gara, a tutte quelle sensazioni e pensieri che ti trasmette durante i chilometri che corri. Mentre corro riesco a focalizzare e pensare alla mia vita, ai miei affetti e a tutto quello che sogno. Invece non mi piacciono le giornate ventose, che mi mettono a dura prova a livello emotivo

Cosa ti piace fare nel tempo libero? 

Amo visitare i magnifici monumenti romani, studiare ed aggiornarmi su tutto quello che accade nel mondo.

Vivi in Italia da diversi anni, ci racconti com’è stato il passaggio dalla tua Ucraina, purtroppo oggi dilaniata dalla guerra, allo Stivale? 

Nei primi periodi facevo avanti e indietro tra Leopoli e Roma e poi, nel tempo, ho cominciato a trascorrere molto tempo in Italia fino a viverci. All’inizio ero confusa, perché il mio cuore, le mie origini, i miei affetti erano tutti in Ucraina, poi piano piano tutto questo l’ho ritrovato in questo magnifico Paese, dove la gente mi ha dimostrato affetto e amicizia. Inoltre sono orgogliosamente parte dell’Esercito Italiano, che mi ha fatto sentire dal primo momento in una famiglia meravigliosa.

Da quest’anno puoi rappresentare il tricolore nelle competizioni ufficiali. Come ti fa sentire? 

Ho già vestito la maglia della Nazionale e l’emozione ti sale in gola, perché pensi alla storia dello sport italiano, alla storia dell’Italia e al tricolore che ti avvolge nell’anima.

Quali sono i prossimi obiettivi? E cosa ti aspetti dalle Olimpiadi di Parigi?

Tenere fede al giuramento prestato all’Esercito, dare tutta me stessa e portare sempre in alto i colori dell’Esercito e dell’Italia tutta. Ai Giochi di Parigi vado come ogni altro atleta, con tanta gioia e aspettative. Sarà una maratona anomala, diverse dalle altre e la linea di partenza non avrà un favorito. 

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