L'altoatesino è l'uomo copertina di un gruppo di ragazzi giovani che può aprire un ciclo

Un gruppo di amici, guidato da un fuoriclasse, riporta l’Italia sul tetto del mondo del tennis 47 anni dopo lo storico trionfo di Santiago del Cile. Malaga non è mai stata così azzurra, Jannik Sinner e compagni compiono l’ultimo atto della loro impresa sbarazzandosi dell’Australia in finale. Questa volta gli azzurri non hanno bisogno del doppio per far festa: Arnaldi spiana la strada ottenendo il primo punto in un match tiratissimo contro Popyrin, Sinner fa il resto demolendo in meno di un’ora e mezza Alex De Minaur, il numero 12 del ranking mondiale che al cospetto della Volpe rossa diventa piccolo piccolo.

Il campione della Val Pusteria, che sabato aveva battuto due volte Novak Djokovic nello stesso giorno, è l’uomo copertina di un gruppo di ragazzi giovani che hanno le carte in regola per aprire un ciclo. Se ‘l’insalatiera’ torna per la seconda volta in Italia però i meriti vanno condivisi anche con Lorenzo Sonego, fondamentale nel doppio, senza dimenticare il talento di Lorenzo Musetti, l’esperienza di Simone Bolelli e la carica portata da Matteo Berrettini, primo tifoso nell’attesa di tornare in campo da protagonista. Una ‘squadra’ nel senso più nobile della parola plasmata dal capitano Filippo Volandri, che dopo qualche critica può finalmente godersi un trionfo meritato.

“E’ una vittoria particolare e speciale. Sapevamo di avere un ottimo gruppo già da un paio d’anni ormai, siamo riusciti a mettere insieme i pezzi, poi c’è anche Matteo che è venuto qui e ci ha sostenuto. Siamo contenti di alzare questa coppa – ha raccontato a caldo Sinner – Ringrazio tutti gli italiani e tutto il pubblico che ci ha creduto anche quando le cose andavano male – ha aggiunto – Io ho portato tanta energia da Torino e abbiamo fatto ancora più gruppo, abbiamo sofferto già da Bologna ma siamo rimasti lì, ieri eravamo a un punto dall’esser fuori ma ora possiamo alzare la coppa”.

I dubbi sulla presunta stanchezza dell’altoatesino dopo la maratona con la Serbia del giorno prima e sulla tensione di giocare una partita decisiva vengono spazzati via nell’arco di pochi game. Jannik il rosso piazza il primo break già nel terzo gioco, De Minaur non riesce a trovare le contromisure per arginare il suo avversario e si limita ad ottenere una sola palla-break, che Sinner annulla grazie al servizio. A quel punto il 22enne non si volta più indietro, conquista il primo set (6-3) e domina il secondo con un bagel (6-0) che chiude i conti e dà il via alla festa.

Prima del trionfo di Sinner era stato Matteo Arnaldi a conquistare un punto pesantissimo nel primo singolare di giornata. Il tennista ligure ha avuto ragione di Alexei Popyrin, numero 40 del ranking, a termine di una battaglia di due ore e mezza (5-7, 6-2, 4-6) in cui il giocatore di Sanremo – protagonista di una crescita esponenziale in questo 2023 dopo aver disputato un anno fa le Next Gen Finals – è stato più lucido nei momenti clou di una sfida molto equilibrata. Nonostante percentuali molto basse nella prima di servizio l’azzurro, bravo a prendersi il primo set prima di avere un passaggio a vuoto nel secondo, ha piazzato il break decisivo nel terzo tiratissimo set. “Non ho giocato una delle mie migliori partite, ma non è mai semplice giocare una finale – ha ammesso – Però nel momento importante sono riuscito a portare a casa questa vittoria”. Ancora non sapeva che sarebbe entrata di diritto nella storia del tennis italiano. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata