L'artista: "Un po' sento la responsabilità della vittoria"

Quattro anni dopo lo straordinario successo con ‘Fai Rumore’ (triplo platino), Diodato torna alla 74esima edizione del Festival di Sanremo con il brano ‘Ti muovi’. Cantautore intenso e ricercato tra i più apprezzati della scena musicale italiana, Diodato porta sul palco dell’Ariston la sua cifra stilistica, energica, elegante ed unica. “Tornando al Festival dopo 4 anni poteva esserci un senso di responsabilità, ma in realtà la sto vivendo con un senso di leggerezza. Sono molto contento della canzone e che sia piaciuta ad Amadeus. E’ un brano nato da qualcosa che stavo provando, che si muoveva dentro di me emotivamente”, ha raccontato il cantautore pugliese incontrando la stampa a Milano.

‘Ti muovi’ (Carosello Records), scritto, composto e arrangiato dallo stesso Diodato, che ne firma anche la produzione artistica con Tommaso Colliva – produttore discografico di fama internazionale al fianco del cantautore dall’album ‘Che vita meravigliosa’ – è una ballad intensa ed energica, un prezioso viaggio nell’animo di un essere umano che si trova ad affrontare emozioni inaspettate. “In qualche modo penso che ancora più di altri brani racconti una mia visione di fare musica, una voglia di liberarsi e vibrare ancora di più”, ha rivelato.Diodato torna sul palco dell’Ariston per la quarta volta dopo la partecipazione nel 2014 con il brano ‘Babilonia’, nel 2018 con ‘Adesso’ insieme al trombettista Roy Paci, dopo esser stato ospite nel 2019 nella serata cover con Ghemon e i Calibro 35 sulle note di ‘Rose Viola’ e dopo aver trionfato nel 2020 con ‘Fai Rumore’.

“Un po’ sento la responsabilità della vittoria, l’ultima volta il mio brano è diventato qualcosa di importante per tante persone. Spero che accada di nuovo con ‘Ti muovi’, ma non temo il confronto con ‘Fai rumore'”, ha dichiarato ancora Diodato. “Credo che questo brano appartenga al continuo fluire emozionale in cui mi sono immerso in questi anni e rappresenti parte della mia personale ricerca ed evoluzione, divenire artistico e umano. Ho cercato di esprimere musicalmente la passione, l’impeto e la gioia dell’abbandonarsi a un’emozione”, ha spiegato Diodato che rispetto al 2014 “credo di essere cresciuto tanto soprattuto umanamente e spero di affrontare il Festival con meno ansie. Spero di essere più tranquillo e connesso con quello che sto cantando”. Per quanto riguarda la gara, poi, ha detto: “Non sono per niente competitivo e non credo che l’arte debba esserlo, la competizione è con te stesso con quello che vuoi dire e riuscire a farlo”.Nella serata di venerdì dedicata alle cover, poi, Diodato si esibirà sul palco del Teatro Ariston con ‘Amore che vieni, amore che vai’ di Fabrizio De Andrè, uno dei brani che l’hanno ispirato a diventare il cantautore che è oggi. Al suo fianco ci sarà un amico, Jack Savoretti, cantautore di origine genovese che lo accompagnerà in quest’esibizione unica per omaggiare Fabrizio De Andrè a 25 anni dalla sua scomparsa su uno dei palchi più importanti della musica italiana. “Volevo celebrare una sorta di viaggio, iniziato proprio con quella canzone. De Andrè mi ha insegnato a scrivere, proprio ascoltando le parole di quella canzone così delicata e incisiva allo stesso tempo. E’ un punto di riferimento, ha pure acceso un riflettore su di me grazie al film ‘Anni felici’ di Lucchetti”, ha raccontato Diodato che non ha dubbi su chi vorrebbe come suo presentatore in gara e chi a sua volta vorrebbe presentare. “Ci sono tanti amici, penso ai Negramaro, Mahmood. Ma ce ne sono anche altri ed essere presentato da uno di loro sarebbe bello”, ha detto. Di certo sul palco dell’Ariston Diodato, grande appassionato di tennis, potrebbe ritrovare l’uomo del momento Jannik Sinner. “Se non dovesse venire lo capirei e lo ammiro ancora di più. Io amo il tennis ed è davvero un bellissimo esempio per tantissimi giovani che fanno sport e non solo”, ha concluso il cantautore pugliese. 

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