'The Greatest Night in Pop', su Netflix, celebra la sessione di registrazione in cui nacque il brano benefico

Trentanove anni fa le più grandi star della musica mondiale si riunirono in uno studio di registrazione di Los Angeles per una sessione notturna che cambiò la storia della musica: nacque ‘We Are The World’, lo storico singolo di beneficenza per aiutare l’Africa allora colpita da una forte carestia. Tra le voci del collettivo Usa For Africa, quelle di Michael Jackson, Willie Nelson, Bob Dylan, Ray Charles, Diana Ross, Tina Turner, Billy Joel, Bruce Springsteen e tanti altri. E oggi, quella storica notte diventa un documentario: si intitola ‘The Greatest Night in Pop’ ed è trasmesso, anche in Italia, dalla piattaforma Netflix

La nascita di una mega-hit

Il documentario fornisce un nuovo sguardo dietro le quinte della nascita di una mega-hit. “È una celebrazione del potere della creatività e dell’umanità quando si unisce”, ha detto la produttrice Julia Nottingham. All’interno, ci sono le interviste di molti degli artisti che hanno contribuito alla canzone, oltre ad alcune riprese inedite dal giorno della registrazione che forniscono aneddoti ancora sconosciuti. “Cindy Lauper prolungò accidentalmente la sessione di registrazione perché i suoi gioielli, tintinnando, disturbavano il suono. Mentre Prince, che si trovava in un ristorante messicano sulla Sunset Strip, si offrì di fare un assolo di chitarra ma non riuscì ad arrivare in tempo“, spiega il regista Bao Nguyen

“Lasciate il vostro ego alla porta”

Ma nel film si vedono anche altri splendidi dettagli: come l’immagine di Joel che bacia l’allora moglie Christie Brinkley prima di entrare in studio e l’arrivo di Springsteen con una Pontiac GTO. E il cartello scritto dal produttore Quincy Jones e rivolto alle superstar: “Lasciate il vostro ego alla porta prima di entrare“. Nottingham, produttrice del documentario, pensa sia difficile che una sessione di registrazione simile con le superstar della musica possa accadere al giorno d’oggi: “Era molto in anticipo sui tempi, visto che si trattava degli anni ’80. Ma spero che serva da ispirazione per altri artisti per continuare a provare e fare queste cose per grandi cause”.

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