Lunedì l'ultima data italiana a Verona

I tanto vituperati boomer (e appartenenti alla Generazione X) custodiscono un segreto prezioso, quello di aver vissuto le ultime due decadi delle grandi rock band e di poterlo rivivere oggi grazie alla longevità di quei gruppi. Questo è infatti il pubblico che ha riempito la Cavea dell’Auditorium a Roma domenica sera per la quarta data (tutte sold out) del tour italiano dei Simple Minds, che celebrano 40 anni di storia, chiudendo stasera la leg nel Belpaese sul palco prestigioso dell’Arena di Verona. 
 
Una storia che ha avuto il suo picco negli anni 80, con un pugno di dischi sperimentali e poi l’album perfetto, quel ‘New Gold Dream’ , citato dagli amici U2 come una fonte di ispirazione. New wave che si fonde  con l’elettronica per diventare quel rock epico e sognatore di cui il gruppo scozzese, proprio insieme a Bono e compagni, fu alfiere in quell’epoca.
 Musica, a Roma rivive il sogno dorato 80's dei Simple Minds
A Roma rivive il sogno dorato 80’s dei Simple Minds
E nella calda serata romana Jim Kerr e Charlie Burchill, voce e chitarra, fondatori e colonne portanti dei Minds, hanno fatto compiere ai fan affezionati un viaggio nel tempo, senza peró suonare datati. Anche grazie all’innesto di tre formidabili ragazze, la pirotecnica Cherisse Osei alla batteria, la corista nera Sarah Brown e la bionda Berenice Scott alle tastiere ma anche protagonista vocale di una splendida ‘Speed Your love to me’ acustica nel finale. 
 
Jim Kerr gioca in casa in Italia, dove vive gran parte dell’anno da proprietario di un hotel a Taormina. Il frontman intrattiene il pubblico nella nostra lingua con gag sul facile coro di ‘Don’ t you (Forget about me’), la hit che ha fatto del gruppo delle star di massa, “una canzone da cantare sotto la doccia”, ironizza lui. Kerr é padrone del palco, dove è lo stesso folletto degli anni 80 mentre la sua voce evocativa non ha subíto l’usura degli anni. La band di Glasgow sciorina i suoi successi, dalle politiche ‘Mandela Day’ e ‘Belfast Child’ alle magiche ‘New Gold Dream’, ‘Someone somewhere in summertime’ e ‘Colours fly and Catherine weel’ per arrivare ai successi pop come ‘Let there be love’ ‘Alive and kicking’ e ‘Sanctify yourself’. Il pubblico, che si era alzato dalle sedie già alla seconda canzone per accalcarsi sotto il palco, torna a casa sorridente e soddisfatto di aver rivissuto per una notte il sogno dorato degli anni 80.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata