Sul futuro della musica e dei concerti finito il lockdown: "Suonare in un locale vuoto non ha senso"

Con il talento e l'intuito dei fuoriclasse, Ghemon regala al pubblico un album di grande spessore, 'Scritto nelle stelle', in un momento di enorme difficoltà per tutti. Un disco "pieno di carica positiva", che l'artista ha deciso di fare uscire il 24 aprile, dopo aver già fatto conoscere i singoli 'Questioni di principio', 'In un certo qual modo' e 'Buona stella'. "La vita non va sempre bene, ma riuscire a creare un disco pieno di carica positiva è la maniera per ricavare qualcosa di bello dal negativo", sottolinea il cantante, che con LaPresse parla dell'emergenza coronavirus dal suo punto di vista, "un punto di vista particolare, perché io abito vicino al Niguarda, a Milano, e sto vivendo in pieno questa situazione. Mi sono riadattato e reinventato tutti i giorni. Per me la casa è un luogo amico, perché sono abituato a girare come una trottola e la mia casa è il porto sicuro. Ma ora è diverso: la mia camera da letto è diventata anche ufficio e studio per le dirette. Però io mi alzo presto e affronto la giornata come se dovessi uscire, dandomi scadenze per gli orari. Una cosa positiva è che ho ricominciato a suonare il pianoforte, prima non avevo mai tempo".

Anche Ghemon, come tanti in questo periodo, ha trovato nel suo cane un momento di libertà: "È la mia Ferrari, l'ho sempre portato in giro, ovviamente nel massimo rispetto delle regole, ma almeno mi dà quel momento di aria, anche per i pensieri". Da un periodo così strano e complicato però, nascono anche idee innovative. Come il primo 'instore digitale', che prenderà il via il 27 aprile, pensato proprio dall'artista: "Le limitazioni sono sempre creative: se mi fossi abbattuto il tempo non sarebbe certo passato più velocemente. Allora dobbiamo mettere in moto il cervello: con l'instore digitale avrò modo di ringraziare alcuni dei migliaia di fan che mi hanno dato fiducia con il pre-order dell'album. Oggi gli artisti credo che debbano mostrarsi riconoscenti con la comunità che li segue. Se le limitazioni ci tengono lontani, il minimo che io possa fare è rispondere in modo creativo". Chi ha acquistato il disco in pre-order avrà un codice per collegarsi direttamente con Ghemon, "e potremo parlare e magari farci anche dei selfie a distanza", scherza l'artista. Che per 'Scritto nelle stelle' parla di un disco "positivo, ma non senza ragione. La vita è comunque piena di ostacoli, e ci sono due o tre pezzi che parlano di accettazione delle cose che sono andate male, come 'Champagne'. Mi sono capitati momenti brutti, ma il ridere di una sventura può farla superare meglio. Come per questo periodo: spero che potrò poi dire che ho fatto il disco più bello nell'anno più brutto".

Per il futuro, il dopo-emergenza, Ghemon ha immaginato "tanti scenari, ma sono realista e cauto. Le cose si stanno evolvendo ogni giorno, forse ripartiremo a inizio 2021. Ma noi saremo gli ultimi, la musica è assembramento, non come il calcio che puoi farlo a porte chiuse. Suonare in un locale vuoto non ha senso. Usando la tecnologia si può pensare a concerti in streaming. Ma non è la stessa cosa, e quando le cose non le hai ti accorgi veramente della loro mancanza".

In conclusione però l'artista vuole anche lanciare un messaggio di ottimismo: "Quello che sapevamo a inizio marzo non è quello che sappiamo ora, le cose si evolvono con grande velocità e mi auguro che tra due mesi ne sapremo molto di più. Forse davanti a noi abbiamo anche qualche bella notizia".

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