All'italiano il Leone d'argento per "Io Capitano"

 E’ il trionfo di Yorgos Lanthimos e di una straordinaria e disinibita Emma Stone nei panni di un Frankestein con volto e corpo di donna. Non la storia di un mostro che fa paura, ma una fantastica favola dark che tra stravaganze ed eccessi porta a una storia di emancipazione femminile. Poor Things, capolavoro del regista greco, conquista il Leone d’Oro alla 80a mostra internazionale del cinema di Venezia. E il primo pensiero va proprio a Emma Stone, l’attrice americana protagonista del suo film che come tanti suoi colleghi era assente quest’anno a Venezia a causa dello sciopero a Hollywood. “Questo film racconta la storia di una creatura meravigliosa e non esisterebbe senza Emma Stone che è un’altra creatura meravigliosa. Questo film è suo”, ha detto Lanthimos nel suo intervento durante la cerimonia di chiusura.

Per il premio più ambito era in lizza anche Matteo Garrone con ‘Io Capitano’, racconto “in controcampo” sull’odissea di due giovani migranti che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Il regista deve però ‘accontentarsi’ del Leone d’Argento per la migliore regia e del premio Mastroianni assegnato all’attore emergente Seydou Sarr, in lacrime e “senza parole” dopo l’annuncio. Il pensiero di Garrone è andato alle vittime del terribile sisma che ha colpito il Marocco e parlando del suo film ha aggiunto: “Spero che emozioni e che tocchi il cuore delle persone. Sono molto fiducioso che il film arriverà a un pubblico trasversale e popolare. Il tema riguarda un’ingiustizia profonda, affronta un tema etico di violazione dei diritti umani basilari”. Sul palco anche Mamadou Kouassi, che ha collaborato alla sceneggiatura raccontando l’avventuroso viaggio da lui stesso compiuto 15 anni fa dall’Africa fino all’Italia. E che ha citato Mattarella nel suo discorso sollecitato dal regista. “Per sbloccare il traffico di migranti basterebbe dare i passaporti anche a chi vive in Africa. Servirebbe un canale d’ingresso regolare in Italia come ha detto il presidente Mattarella”.

La crisi migranti è anche al centro del film ‘Green Border’ della polacca Agnieszka Holland, premio speciale della giuria con una dedica speciale “a tutte le persone, a tutti gli attivisti che aiutano altre persone in cerca di un futuro nella nostra Europa, dalla Polonia a Lampedusa”. La giuria guidata da Damien Chazelle (“Film diversissimi che hanno generato discussioni e dibattiti, sono stato davvero colpito dalla varietà delle opere che abbiamo visto e anche dalle reazioni”, ha affermato) ha poi assegnato il Leone d’argento – Gran premio della giuria a Il male non esiste del giapponese Ryusuke Hamaguchi. La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è andata a Cailee Spaeny per Priscilla con la regia di Sofia Coppola e per la migliore interpretazione maschile a Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco.

Per la migliore sceneggiatura ha vinto El Conde di Pablo Larraín, co-autore insieme a Guillermo Calderon. Tra i premiati nella sezione Orizzonti anche Micaela Ramazzotti con la sua opera prima ‘Felicità’, citata anche nel suo discorso in lacrime per l’emozione (“Lo dedico a chi sta vivendo un momento difficile nell’infelicità della propria vita, può durare a lungo ma bisogna lottare sempre per la felicità, una cosa di cui tutti noi abbiamo bisogno”).

Dalla kermesse escono invece delusi gli altri cinque registi in concorso, compreso Pietro Castellitto con Enea molto apprezzato dal pubblico. A bocca asciutta anche Edoardo De Angelis con il suo Comandante, film d’apertura con Pierfrancesco Favino, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Adagio di Stefano Sollima e Lubo di Giorgio Diritti. La mostra sembra invece riuscita ad andare oltre i problemi, in primis lo sciopero di Hollywood, registrando tra l’altro “un aumento del 17% di pubblico in sala rispetto al 2022” come sottolineato dal presidente della Biennale, Roberto Cicutto, nel suo discorso conclusivo. Per usare le parole della madrina Caterina Murino, “le sale ci insegnano da sempre che i sogni hanno senso solo se continuiamo ad avere il coraggio di sognare tutti insieme, seduti fianco a fianco”.

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