Scossa di magnitudo 7.0. Meloni: "Italia pronta a dare sostegno"

Forte terremoto in Marocco nella notte: l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una magnitudo di 7.0 e una profondità di 10 chilometri, con epicentro nelle montagne dell’Atlante a 78 km da Marrakech. Almeno 1037 le persone che sono rimaste uccise e 1204 quelle ferite nel sisma, che ha distrutto edifici nelle principali città e spinto molte persone in preda al panico a riversarsi nelle strade e nei vicoli, da Rabat a Marrakech. Il primo bilancio delle vittime originariamente era a 296.  Il devastante terremoto ha danneggiato parti delle mura storiche della medina di Marrakech. Il re marocchino Mohammed VI ha ordinato di schierare con urgenza l’esercito per le operazioni di ricerca e soccorso delle vittime. Nella regione di Al Haouz sono entrati in azione anche distaccamenti di intervento aereo, elicotteri e droni per raggiungere le persone bloccate. Sul posto anche un ospedale medico-chirurgico da campo.

I soccorritori hanno lavorato tutta la notte, cercando i sopravvissuti nell’oscurità, nella polvere e nelle macerie. Il piccolo villaggio di Moulay Brahim, scavato nel fianco di una montagna a sud di Marrakech, è risultato particolarmente colpito. La maggior parte dei muri degli edifici sono crollati, le finestre sono andate in frantumi e più di una dozzina di case sono state ridotte in macerie. Almeno cinque residenti sono rimasti intrappolati.

Maggior parte dei danni fuori dalle città

Il ministero ha scritto che la maggior parte dei danni si è verificata al di fuori delle città e dei paesi. I marocchini hanno pubblicato video che mostrano edifici ridotti in macerie e polvere e parti delle famose mura rosse che circondano la città vecchia di Marrakech, patrimonio mondiale dell’UNESCO, danneggiate.

Re proclama lutto nazionale di 3 giorni

Il re marocchino Mohammed VI ha proclamato un lutto nazionale di 3 giorni con bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici. Durante la riunione, presieduta dal sovrano al palazzo reale di Rabat, si è decisa anche l’apertura di un conto corrente speciale su cui ricevere donazioni e l’istituzione di una commissione interministeriale incaricata di attuare un programma di assistenza per la ricostruzione delle abitazioni distrutte e la cura di persone in difficoltà, in particolare gli orfani e gli sfollati. Lo riporta Medias24.

Herrerò (Ingv), non possiamo escludere nuove scosse simili

“Questi tipi di terremoti sono per fortuna rari ed è difficile avere una casistica. Ma oggi, con la sismologia moderna, e l’esperienza a livello mondiale, siamo molto più attenti di prima, e sappiamo che spessisimo potrebbe capitare una nuova scossa almeno della stessa magnitudo dopo un grande terremoto. Quindi non possiamo escludere sicuramente repliche, anche forti, in questa zona. Dobbiamo fare attenzione perché gli edifici sono resi fragili dalla prima scossa, e anche una più debole potrebbe avere conseguenze nefaste”. A dirlo a LaPresse è Andrè Herrerò, sismologo e responsabile del Centro di Pericolosità Sismica dell’INGV. “In Marocco parliamo di una sismicità piuttosto bassa – prosegue Herrerò -, ma ogni tanto capitano dei terremoti causati dalla spinta della placca africana verso la placca euroasiatica. Abbiamo questa catena di montagne che borda la parte sud-est del Marocco in cui capitano ogni tanto dei terremoti. A parte questo dell’ultima notte, che è stato il più forte mai registrato nella storia recente del Paese, dobbiamo citare anche il terremoto di Agadir del 1960, una tragedia con un numero di morti superiore a 10.000”.

Meloni: “Pieno sostegno Italia”

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi spiegando che la premier ha espresso “vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino“, manifestando “la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”.

Mattarella scrive a re: “Italia pronta ad aiutare in soccorsi”

“La notizia del sisma che ha colpito questa notte il Marocco ha suscitato negli italiani tutti e in me personalmente immensa tristezza. In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato a sua maestà Muhammad VI, re del Marocco. “Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”, aggiunge il Capo dello Stato.

Farnesina: “400 italiani nel Paese, stanno tutti bene”

Sono 400 gli italiani attualmente in Marocco, colpito nella notte da un forte terremoto, e “stanno tutti bene”. Lo ha reso noto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Nicola Minasi, parlando a Rainews24. Oltre ai primi 200 italiani che erano già stati segnalati e contattati, ce ne sono altri 200 che partecipavano a una convention aziendale, ha spiegato il diplomatico. “Siamo in contatto con tutti”, ha assicurato Minasi.

“La nostra protezione civile è a disposizione del Marocco che, per ora, non ha chiesto il nostro intervento.Ma l’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per aiutare un Paese amico e così importante. Noi italiani purtroppo sappiamo bene cosa voglia dire avere a che fare con i terremoti”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Speriamo che la chiusura degli aeroporti marocchini sia temporanea”, ha aggiunto Tajani relativamente ai rimpatri per gli italiani in Marocco. “L’Unità di crisi segue la situazione e siamo pronti a fare assistenza nel modo più forte possibile ai nostri connazionali così come successo in Grecia in occasione dei roghi quando negli aeroporti abbiamo messo in piedi dei desk dell’ambasciata”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Esteri.

Italiani vadano in aeroporti di Rabat e Casablanca

“Ai nostri connazionali diciamo di non andare all’aeroporto id Marrakech, che è intasato, ci sarà lì un funzionario a dare indicazioni, ma di andare in altri aeroporti del Marocco perchè dagli altri scali gli aerei partono e si può cercare di tornare in Italia. Noi seguiamo minuto per minuto la situaizone. Tutto è sottocontrollo da parte dele autorità italiane, il ministero segue persona per persona la situazione in Marocco”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato al Tg2. “Organizzare operazioni di rimpatrio in questo momento è impossibile perchè non c’è possibilità di atterrare a Marrakech, l’aeroporto è pieno. Il consiglio è andare a Casablanca o a Rabat e prendere l’aereo da lì”.

Germania: “Pronti a intervenire”

“Al momento non abbiamo avuto una richiesta ufficiale di intervento. Abbiamo comunque avviato tutti i preparativi nel caso una richiesta del genere dovesse arrivare”. Lo ha detto a LaPresse un portavoce della Bundesanstalt Technisches Hilfswerk (Thw), l’agenzia per le situazioni d’emergenza del governo tedesco. “Stiamo monitorando la situazione e ci stiamo preparando per un possibile dispiegamento”, ha spiegato il portavoce, sottolineando che il Thw è pronto ad intervenire nel momento in cui dovesse arrivare la richiesta dalle autorità dell’Ue, o dal governo tedesco. Il tipo di aiuti e attrezzature che saranno impiegati dipenderà dalle specifiche richieste del Marocco, ha aggiunto il portavoce. Proposte di aiuto sono arrivate anche da molti altri Paesi tra cui la Francia.

Papa: “Dolore per vittime, prego di fronte a disastro naturale”

“Avendo appreso con dolore del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco, sua santità Papa Francesco desidera esprimere la sua comunione pregando di fronte a questo disastro naturale”. Lo si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime del terremoto che ha colpito il Marocco, inviato a nome del Santo Padre dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. “Triste per questo evento – prosegue la nota -, il Papa esprime la sua profonda solidarietà a quelli che sono toccati nella loro carne e nel loro cuore da questa tragedia: prega per il riposo dei morti, la guarigione dei feriti e la consolazione di quelli che piangono la perdita dei loro cari e della loro casa. Il Santo Padre chiede all’Altissimo di sostenere il Marocco in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai dipartimenti di soccorso”.

Biden: “Profondamente rattristato, pronti a fornire assistenza”

“Sono profondamente rattristato dalla perdita di vite umane e dalla devastazione causata dal terremoto in Marocco. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutte le persone colpite da questa terribile avversità”. È quanto dichiara il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca. “La mia amministrazione è in contatto con i funzionari marocchini”, aggiunge Biden, “stiamo lavorando rapidamente per garantire che i cittadini americani in Marocco siano al sicuro e siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria al popolo marocchino”. “Gli Stati Uniti sono al fianco del Marocco e del mio amico Re Mohammed VI in questo difficile momento”, conclude al nota.

Centro trasfusioni Marrakech lancia appello per donazioni sangue

Il Centro trasfusionale regionale di Marrakech ha lanciato un appello per le donazioni di sangue in seguito al terremoto di magnitudo 7 della scala Richter, che venerdì sera ha colpito la regione Marrakech-Safi ed è stato avvertito in diverse città del Paese. E’ quanto riporta il quotidiano marocchino Le Matin. Il Centro Trasfusionale ha quindi invitato tutti i cittadini a recarsi massicciamente, fin dalle prime ore di sabato, presso le sue strutture per donare il proprio sangue. Una mobilitazione significativa si osserva anche in diverse strutture sanitarie di Marrakech, come il Centro ospedaliero Mohammed VI, per fornire le cure necessarie ai feriti. Il terremoto ha provocato 296 morti e 153 feriti nelle province e prefetture di Al Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant, secondo un rapporto provvisorio fornito sabato mattina dal Ministero degli Interni.

No rischio tsunami

Al momento non esiste il pericolo di uno tsunami a seguito del devastante terremoto che ha colpito il Paese. Lo ha detto Hani Lahsan, capo del servizio di monitoraggio sismico in Marocco, aggiungendo che il terremoto ha provocato decine di scosse di assestamento, la massima delle quali è stata di magnitudo cinque. “Verranno registrate ancora decine di scosse di assestamento, ma saranno di magnitudo inferiore a quella principale. E con il tempo diminuiranno gradualmente fino a quando l’infrastruttura geologica non sarà nuovamente equilibrata”, ha detto Lahsan parlando con Al Jazeera.

 

 

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