Le elezioni si terranno l'8 e il 9 giugno insieme alle Europee

Sono cinque i candidati alla carica di sindaco alle elezioni Amministrative di Potenza previste per l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con le elezioni europee. Si tratta di quattro uomini e una sola donna: l’assessore regionale alla Sanità uscente, Francesco Fanelli (Lega), candidato dal centrodestra allargato ad Azione e Italia Viva; il consigliere comunale uscente Francesco Giuzio (Basilicata Possibile), il consigliere comunale uscente Pierluigi Smaldone (Potenza Ritorna con il sostegno del M5S), il consigliere comunale uscente Vincenzo Telesca (appoggiato da cinque liste civiche e dalla maggioranza del Pd, ma a causa dalla spaccatura nel partito il simbolo dem non sarà presente sulla scheda elettorale) e Maria Grazia Marino (Forza del Popolo).

I candidati alla carica di consigliere invece sono 490 ripartiti in 17 liste a sostegno dei 5 aspiranti sindaci. In palio 32 seggi in Consiglio comunale, uno ogni 137 aventi diritto al voto. Con circa 65mila abitanti, Potenza è l’unico dei 52 Comuni lucani dove l’8 e il 9 giugno si voterà con il sistema del doppio turno: tutti gli altri hanno una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Se al primo turno nessuno dei candidati sindaci supererà il 50% dei consensi si andrà al ballottaggio il 23 e 24 giugno. Nel 2019, nel capoluogo lucano le Comunali furono vinte al ballottaggio da Mario Guarente (Lega) su Valerio Tramutoli (Basilicata Possibile) con uno scarto di soli 200 voti (16.248 a 16.048).

Le proposte dei candidati 

Francesco Fanelli, già assessore regionale alla Sanità, un mese fa ha corso per le elezioni regionali diventando il primo dei non eletti nella lista della Lega. Oggi il candidato sindaco del centrodestra allargato con 7 liste a sostegno (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Potenza civica, Insieme per Potenza, Orgoglio lucano) ha spiegato così cosa intende fare per la città di Potenza: “Dobbiamo continuare ad investire su alcuni progetti avviati. Penso alla realizzazione della piscina olimpionica, al ponte Musumeci, alla rigenerazione urbana di Bucaletto. Poi vogliamo intraprendere un’azione di ascolto e di coinvolgimento di tutti per rendere questa città, che è il capoluogo di regione che eroga servizi per una comunità molto più ampia rispetto alla popolazione residente, in grado di erogare servizi di sempre maggiore qualità, ed essere accogliente ed inclusiva”. Per i prossimi cinque anni intende quindi “proseguire sulla viabilità, continuare con gli asfalti perché abbiamo una rete stradale molto lunga, di 500 chilometri, per una piccola popolazione rispetto a questo. Poi, il decoro urbano, i parchi ed una maggiore accessibilità ed inclusività, rivolgendoci ai giovani ed ai meni giovani ma anche ai più fragili”.

Tra i candidati di centrosinistra spicca Pierluigi Smaldone, avvocato e consigliere comunale uscente, che ha iniziato la sua campagna elettorale già a gennaio. Ora alla guida della coalizione Potenza Ritorna con il sostegno di tre liste, due civiche ed una del M5S, Smaldone così spiega i punti principali del suo programma a margine di un comizio a Potenza: “Il programma è stato costruito in tante riunioni partecipate da centinaia di cittadini che si sono svolte in questi mesi a partire da gennaio. Il programma è vasto, variegato, partecipato e prende in considerazione tanti punti individuati dagli stessi cittadini come priorità, ad esempio la viabilità, quindi soluzioni innovative per incidere sulla rete viaria nonostante i problemi patrimoniali e finanziari del Comune di Potenza. I servizi ambientali, la raccolta dei rifiuti. I rapporti con l’università e l’ospedale, la possibilità davvero a Potenza di portare avanti un’offerta culturale che sia in grado di ingenerare un’economia proficua e far sì che Potenza possa uscire dallo stato di depressione civile, sociale ed economica in cui sembra essere piombata in questi anni”.

Il candidato sostenuto dalla maggioranza del Pd e da cinque liste civiche (Uniamoci per Potenza-Telesca sindaco, La Potenza dei Cittadini-Potenza democratica; Insieme per Potenza, Basilicata Casa Comune e Potenza prima) è Vincenzo Telesca che così riassume i punti chiave del suo programma: istituzione di fondi speciali per famiglie, sportelli di ascolto e case popolari per Potenza solidale; creazione di nuovi spazi verdi e potenziamento della mobilità sostenibile; valorizzazione del centro storico, sostegno alla cultura e al turismo; supporto all’innovazione e nel lavoro; potenziamento della sicurezza urbana e dell’inclusione sociale.

Francesco Giuzio è invece il candidato sindaco di Potenza della lista “La Basilicata Possibile” che così riassume il senso del suo programma: “Abbiamo il desiderio di vivere in una città giusta e accogliente, che sappia prendersi cura dei suoi cittadini, tutelare le diversità, essere consapevole della sua storia e fornire opportunità di crescita formativa e lavorativa per i suoi abitanti, in particolare per i più giovani e per quelli in condizione di disagio sociale”.

L’unica donna candidata alla carica di sindaco di Potenza è Maria Grazia Marino con la lista Forza del Popolo, movimento fondato sulla “riaffermazione del primato della coscienza personale, della sovranità popolare e della sovranità monetaria, il federalismo nazionale e l’autonomia dei Comuni, la concezione universalistica dei diritti dell’Uomo e il diritto di autodeterminazione dei popoli”. Marino ha detto alla stampa locale: “Potenza necessita di una politica lungimirante sia per i giovani sia per i lavoratori, anche non più giovani. Questa città, per lungo tempo, ha subito gli effetti del clientelismo e questi effetti, purtroppo, hanno portato allo spopolamento delle menti più brillanti che si sono formate in Basilicata ma qui non hanno trovato sbocco lavorativo perché non si sono volute piagare a questo sistema. Quindi, le abbiamo perse. La lungimiranza sta nel fatto che cambiando questo sistema, anche con il sacrificio perché questa scelta comporta sacrificio da parte dell’intera cittadinanza, si possano riportare queste menti brillanti qui e si possa ricreare un indotto, una società in grado di far andare avanti un’economia forte e duratura”. 

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