Anche Biden domina il 'supermartedì' per quanto riguarda i democratici, perde solo nei territori Samoa

IN AGGIORNAMENTO – Super Tuesday importantissimo negli Stati Uniti d’America per le presidenziali 2024. Joe Biden ha vinto le primarie democratiche in Virginia, dove vengono assegnati 99 delegati, e in North Carolina e Vermonth. Biden ha vinto le primarie democratiche anche in Alabama, Arkansas, Colorado e Texas. Ha vinto le primarie democratiche in Minnesota, dove andrà valutata la portata del voto di protesta “uncommitted”, vista la rilevanza della comunità arabo-americana nello Stato. Ha trionfato anche in California. Ha perso solo nei territori della Samoa.

Donald Trump ha invece vinto, tra le altre, le primarie repubblicane in Virginia, dove erano in gioco 48 delegati per la convention del Partito a luglio, a Milwaukee. Trump ha vinto anche in Tennessee, Oklahoma e Maine. In totale ha vinto in 14 Stati/territori, perdendo solo il Vermont.

A metà mattina (ora italiana) la conferma: Nikki Haley sospenderà la sua campagna presidenziale dopo essere stata sonoramente sconfitta in tutto il Paese nel Super Tuesday, secondo quanto riferito ad Ap da fonti che hanno familiarità con la sua decisione, lasciando Donald Trump come candidato principale rimasto per la nomination repubblicana del 2024. Tre persone a conoscenza diretta, che hanno parlato a condizione di anonimato perché non autorizzate a parlare pubblicamente, hanno confermato la decisione di Haley prima di un annuncio da parte sua previsto per mercoledì mattina.

Dean Phillips sospende campagna per nomination democratica 

Dean Phillips ha annunciato la sospensione della sua campagna per la nomination democratica. Il deputato del Minnesota, che ha ottenuto scarsi risultati nelle primarie finora disputate, era l’unico rivale di un certo peso del presidente Joe Biden.

Haley: “Trump dovrà conquistarsi i voti di chi non l’ha sostenuto”

“Con ogni probabilità Donald Trump sarà il candidato repubblicano alla convention del nostro partito a luglio. Mi congratulo con lui e gli auguro ogni bene. Lo auguro a chiunque sarà presidente dell’America. Il nostro Paese è troppo prezioso per lasciare che le nostre differenze ci dividano”.Così Nikki Haley, nel discorso col quale ha annunciato la fine della sua campagna per la nomination repubblicana. “Ora tocca a Donald Trump guadagnare i voti di coloro che, all’interno e all’esterno del nostro partito, non lo hanno sostenuto. E spero che lo faccia”, ha aggiunto.

Haley: “Dobbiamo sostenere Ucraina, Israele e Taiwan” 

 “Il nostro mondo è in fiamme a causa della ritirata dell’America. Essere al fianco dei nostri alleati in Ucraina, Israele e Taiwan è un imperativo morale. Ma è anche molto più di questo. Se ci ritiriamo ulteriormente, ci saranno più guerre, non meno”. Così Nikki Haley, nel discorso col quale ha annunciato la fine della sua campagna per la nomination repubblicana. 

Haley: “È il momento di sospendere la mia campagna”

Nikki Haley ha annunciato la fine della sua corsa per la nomination repubblicana. “È venuto il momento di sospendere la mia campagna”, ha detto l’ex governatrice del South Carolina all’indomani del Super Tuesday, nel quale ha vinto solamente lo Stato del Vermont. 

 “Proprio la scorsa settimana, mia madre, un’immigrata di prima generazione, ha potuto votare per sua figlia candidata alla presidenza”, ha detto Haley, annunciando la fine della sua campagna. “Sono piena di gratitudine per il sostegno che abbiamo ricevuto da tutto il nostro grande Paese. Ma ora è giunto il momento di sospendere la mia campagna. Ho detto che volevo che gli americani facessero sentire la loro voce. L’ho fatto. Non ho rimpianti. E anche se non mi candiderò più, non smetterò di usare la mia voce per le cose in cui credo”, ha affermato l’ex ambasciatrice all’Onu. 

Musk: “Non faccio donazioni a nessun candidato”

“Giusto per essere molto chiari, non donerò soldi a nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti”. Lo ha scritto su ‘X’ Elon Musk, smentendo quanto riportato da alcuni media americani relativamente a un suo eventuale finanziamento a Donald Trump con il quale si sarebbe incontrato in Florida. 

Il ‘caso’ Vermont

Secondo le proiezioni dei media Usa Nikki Haley ha battuto Donald Trump nelle primarie repubblicane in Vermont. Per l’ex governatrice della South Carolima si tratta della seconda vittoria nelle primarie Gop, dopo quella nel District of Columbia. 

 

Biden. “Nella mia campagna c’è posto per elettori Haley”

Joe Biden si è congratulato con Nikki Haley per i toni critici usati nella sua campagna nei confronti di Donald Trump. Ha “detto la verità” sul tycoon, ha affermato il presidente in una nota, diffusa poco dopo l’annuncio di Haley, che ha messo fine alla sua campagna per la nomination repubblicana. Poi, in riferimento alle passate affermazioni di Trump, che ha minacciato di “bandire in maniera permanente” dal suo movimento i sostenitori di Haley, Biden ha affermato: “Donald Trump ha chiarito che non vuole i sostenitori di Nikki Haley. Voglio essere chiaro: c’è posto per loro nella mia campagna”.

Trump: “Haley sconfitta, suoi sostenitori si uniscano a me”

“Nikki Haley ieri sera è stata sconfitta , in modo da record”. Lo scrive Donald Trump su Truth, affermando che “gran parte dei suoi soldi provenivano dai democratici della sinistra radicale, così come molti dei suoi elettori, quasi il 50%, secondo i sondaggi”. Quello di ieri, afferma l’ex presidente, “è stato il Super Tuesday di maggior successo della storia e vorrei inoltre invitare tutti i sostenitori di Haley a unirsi al più grande movimento della storia”. Biden “è il nemico” e “sta distruggendo il nostro Paese”, conclude Trump. 

Trump: “Notte fantastica, Biden il peggiore della storia”

E’ stata una notte fantastica“. Così Donald Trump, parlando dal suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, ha commentato le vittorie nelle primarie del Super Tuesday. Il tycoon ha poi fatto ricorso al suo consueto repertorio retorico, sostenendo che con lui alla Casa Bianca non ci sarebbero state l’invasione russa dell’Ucraina e gli attacchi di Hamas a Israele. “Biden è il peggiore presidente della Storia”, ha detto l’ex presidente, sostenendo che a causa del suo rivale, tra l’altro, “l’inflazione sta distruggendo la classe media” e il Paese è preda dell’immigrazione illegale di massa. “Ci riprenderemo il Paese” e “dobbiamo vincere, perché non abbiamo scelta. Se perderemo non avremo più un Paese”.

Bannon: “Se elezioni fossero oggi Trump vincerebbe a valanga”

“Se le elezioni si tenessero oggi” Donald Trump “vincerebbe a valanga e le cose non cambieranno. I democratici sono scioccati e avviliti, credevano che la legge sarebbe venuta in loro soccorso e invece i processi slitteranno a dopo il voto”. È quanto ha detto Steve Bannon, lo stratega che portò Donald Trump alla Casa Bianca nel 2016, in un’intervista al Corriere della Sera. Rispondendo alla domanda su cosa significherebbe un ritorno di Trump alla Casa Bianca, Bannon ha risposto: “Il presidente Trump è stato chiaro: se non raggiungete il 2% del Pil per la difesa vedrete una massiccia ristrutturazione della Nato. Noi vogliamo un’alleanza: alleanza vuol dire che dovete fare la vostra parte. Le élite europee si abituino all’idea: Trump non è amico dell’Ue, non è amico del partito di Davos e certamente non lo è dei tecnocrati alla Nato”.

Chi è Nikki Haley

Haley, ex governatrice della Carolina del Sud e ambasciatrice delle Nazioni Unite, è stata la prima rivale di rilievo di Trump quando si è lanciata nella corsa nel febbraio 2023. Ha trascorso la fase finale della sua campagna mettendo aggressivamente in guardia i repubblicani dall’abbracciare Trump, che secondo lei era troppo ‘consumato’ dal rancore personale per sconfiggere il presidente Joe Biden nelle elezioni generali. La sua partenza consente a Trump di concentrarsi esclusivamente sulla probabile rivincita di novembre con Biden. L’ex presidente è sulla buona strada per raggiungere i 1.215 delegati necessari per ottenere la nomination repubblicana alla fine di questo mese. La sconfitta di Haley segna un colpo doloroso, anche se prevedibile, per quegli elettori, donatori e funzionari del Partito Repubblicano che si sono opposti a Trump e al suo marchio infuocato di politica ‘Make America Great Again’.

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