Il segretario generale Stoltenberg: "Molto probabilmente incidente causato da missile di difesa ucraino"

La Nato rafforza la vigilanza sul fronte orientale ma esclude la creazione di una no-fly zone sull’Ucraina, dopo la caduta di missili di ieri sul territorio polacco. Lo ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg, a Bruxelles al termine della riunione del Consiglio atlantico. 

Il leader dell’alleanza atlantica ha ribadito quanto già affermato dal presidente polacco Andrzej Duda: “Molto probabilmente” l’incidente è stato “causato da un missile di difesa aerea ucraino sparato per difendere il territorio ucraino dagli attacchi missilistici russi”. Ma ha specificato: “Lasciatemi chiarire. Non è colpa dell’Ucraina. La Russia ha la responsabilità ultima mentre continua la sua guerra illegale contro l’Ucraina”.

 

 

L’incidente, ha specificato, “dimostra i pericoli connessi alla guerra ma non ha cambiato la nostra valutazione fondamentale della minaccia contro i nostri alleati della Nato”. Patto atlantico che sta “monitorando la situazione su base continua“: “Disponiamo di sistemi di difesa aerea sempre attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Abbiamo sistemi terrestri e abbiamo sistemi di basi navali. Abbiamo difese che operano costantemente, in particolare abbiamo aumentato la nostra presenza nella parte orientale dell’Alleanza e questo include anche la Polonia”. 

Non è però prevista l’estensione della copertura aerea Nato a Kiev. “Gli alleati della Nato non sono parte del conflitto in Ucraina. La Nato e gli alleati della Nato forniscono supporto all’Ucraina. La nostra priorità principale ora, o una delle massime priorità ora, è fornire più sistemi di difesa aerea per l’Ucraina”.

 

 

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