Il presidente polacco in contatto con la Nato: "Nessuna prova sia attacco verso il nostro Paese"

Il presidente polacco Andrzej Duda abbassa i toni sulla vicenda dei missili caduti in Polonia: “Probabilmente si è trattato di uno sfortunato incidente“, ha detto. Come riporta il Guardian, Duda ha ribadito che non ci sono motivi per ritenere che si sia trattato di un attacco deliberato contro la Polonia. “Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato. Sottolineo: non abbiamo prove circostanziali che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia”. 

 

Successivamente, in conferenza stampa a Varsavia, Duda ha aggiunto: “Non ci sono assolutamente indicazioni che si tratti di un attacco diretto alla Polonia. La Polonia non era un obiettivo del razzo. Quindi, di fatto, la Polonia non è stata attaccata. Con ogni probabilità si trattava di un razzo S-300 prodotto in Russia negli anni Settanta – ha detto – Con ogni probabilità, è stato lanciato dal sistema di difesa antiaerea ucraino per proteggere il territorio ucraino”.

Ha inoltre aperto alla possibilità che esperti di Kiev abbiano accesso al sito dell’esplosione solo dopo un accordo bilaterale tra Varsavia e gli Stati Uniti. “Se qualcuno deve essere ammesso alle indagini, è necessario questo accordo bilaterale. Possiamo considerarlo solo in questa modalità”, ha spiegato Duda.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: