Tutto ciò che serve sapere sul voto di metà mandato negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti è l’Election Day per le elezioni di Midterm. Si tratta delle prime elezioni nazionali da quando Donald Trump provò a ribaltare i risultati delle presidenziali del 2020. L’8 novembre è la giornata finale del voto, dato che 44,5 milioni di americani hanno già espresso la propria preferenza con l’early voting.
COSA SONO LE ELEZIONI DI MIDTERM E CHI SI ELEGGE
Le elezioni di Midterm, cioè di medio termine o metà mandato, si tengono ogni 4 anni, 2 anni dopo ogni elezione presidenziale, e servono a rinnovare i 435 membri della Camera dei rappresentanti e un terzo dei 100 membri del Senato. Svolgendosi due anni dopo le presidenziali, le elezioni di Midterm giungono appunto a metà del mandato del presidente eletto, in questo caso Joe Biden. In molti Stati Usa si vota anche per eleggere i governatori, che saranno quindi poi in carica nel 2024 quando si terranno le prossime elezioni presidenziali, e per allora potrebbero avere un’influenza su leggi elettorali e certificazioni di voto.
LA POSTA IN GIOCO E CHI PUÒ VINCERE
In gioco c’è il controllo di entrambe le Camere del Congresso, attualmente a guida democratica. Democratici e repubblicani potrebbero dividersi il controllo di Camera e Senato o un solo partito potrebbe conquistare entrambe le Camere. La storia suggerisce che i democratici, da partito al potere, subiranno perdite significative alle elezioni di metà mandato. La perdita di entrambe le camere azzopperebbe la presidenza di Biden. Per quanto riguarda la Camera (che i Dem controllano dalle elezioni del 2018, durante l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump), i repubblicani sono favoriti per la conquista, sostenuti dalla frustrazione degli elettori per l’economia. Una Camera a guida repubblicana significherebbe che l’agenda del presidente Joe Biden verrebbe bloccata. Per quanto riguarda il Senato, che i democratici detengono con un vantaggio minimo, potrebbe andare in entrambi i modi: in gioco c’è il controllo sull’avanzamento delle nomine presidenziali, come giudici e funzionari del governo, nonché sulle leggi. In ogni caso Biden, in quanto chief executive, manterrà il suo potere di veto, indipendentemente dal controllo Dem o Gop del Congresso.
COME FUNZIONA IL CONTEGGIO
Gli Stati Uniti hanno un sistema elettorale altamente decentralizzato: sono i funzionari locali a essere responsabili dello svolgimento delle votazioni e del conteggio dei voti, mentre gli Stati si occupano di certificare i risultati. Non tutti gli Stati votano allo stesso modo: in alcuni si vota solo per posta, mentre altri prevedono un mix di voto di persona e per posta; altri ancora hanno anche periodi di voto anticipato di persona.
Inoltre non esiste un’agenzia governativa federale che comunichi subito al Paese chi ha vinto le elezioni e i diversi Stati contano le schede in tempi diversi, il che significa che potrebbe essere necessario più tempo per dichiarare un vincitore: alcuni Stati come la Pennsylvania e il Wisconsin, ad esempio, non permettono ai funzionari di iniziare a convalidare i voti inviati per posta fino all’Election Day. Altri Stati per il conteggio accettano anche voti arrivati via posta dopo, purché il timbro postale sia stato apposto entro il giorno delle elezioni.
QUANDO SI SAPRÀ CHI HA VINTO
Probabilmente chi ha vinto non lo si scoprirà nella Election night. Potrebbero volerci giorni, sia per come funziona il sistema di conteggio, sia perché molte delle corse sono un testa a testa. Dei 435 seggi della Camera, la maggior parte sembra essere saldamente inclinata per uno dei due partiti, mentre solo 30 seggi sono attualmente in bilico: fondamentali, sottolinea la Bbc, saranno le aree suburbane intorno alle città in Stati come Pennsylvania, California, Ohio e North Carolina. Per quanto riguarda il Senato, invece, sembra che 4 dei 35 seggi in lizza possano andare da una parte o dall’altra e le gare cruciali si disputano in Nevada, Arizona, Georgia e Pennsylvania. Nessuno Stato rilascia risultati completi e definitivi la sera delle elezioni, né lo ha mai fatto nella storia moderna. Quelle che potranno emergere saranno le proiezioni su quali candidati sembrano avviarsi alla vittoria, ma si tratta di dati separati rispetto ai risultati ufficiali, elaborati analizzando sondaggi, dati precedenti e i risultati che man mano arrivano.
EFFETTI DELLE ELEZIONI DI MIDTERM SULLE PRESIDENZIALI DEL 2024
Le elezioni di metà mandato potrebbero dare un indizio su chi potrebbe essere in corsa per diventare il candidato repubblicano alle presidenziali del 2024. Se i candidati sostenuti da Trump ottengono risultati negativi, è meno probabile che possa ottenere l’appoggio del partito repubblicano per candidarsi nuovamente alla presidenza.
Inoltre occhi puntati su Florida e Texas, dove i governatori repubblicani Ron DeSantis e Greg Abbott sperano che la rielezione dia loro una spinta per candidarsi alla Casa Bianca. Quanto ai Dem, sottolinea la Bbc, riuscire a mantenere il potere in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania dovrebbe dare loro un po’ di spinta per la campagna per la rielezione di Biden.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata