Membro del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah in Libano, aveva una taglia da 7 milioni di dollari
L’obiettivo dell’attacco mirato lanciato dall’esercito israeliano sul quartiere Dahieh, nella periferia sud della capitale libanese Beirut, era Ibrahim Aqil, comandante della Forza Radwan, le unità d’élite di Hezbollah. L’uomo, membro del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah, era impegnato in una riunione con altri membri del gruppo sciita filo-Iran.
Aqil era considerato il vice di Fouad Shukr, ucciso in un raid israeliano sempre al Dahieh il 30 luglio scorso. Era ricercato dagli Stati Uniti che avevano messo su di lui una taglia da 7 milioni di dollari, annunciata l’anno scorso, nella ricorrenza del 40esimo anniversario dell’attentato all’ambasciata americana a Beirut da parte di Hezbollah nel 1983, a cui Aquil partecipò. In quell’occasione morirono 63 persone. Washington riteneva l’alto comandante di Hezbollah, conosciuto anche come Tahsin, coinvolto anche nell’attentato di Hezbollah alla caserma dei Marines di Beirut sempre nel 1983, in cui morirono 241 militari statunitensi. Negli anni ’80 diresse anche la presa di ostaggi americani e tedeschi in Libano. Il Rewards for Justice, un organismo del Dipartimento di Stato americano che offre ricompense in cambio di informazioni su coloro che definisce terroristi, sostiene che Aqil avesse circa 60 anni e fosse originario del distretto di Baalbek, nel nord del Libano.
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