In Svizzera l'atteso incontro tra i due leader rivali

Forte del sostegno incassato dagli alleati europei, il presidente degli Usa Joe Biden è pronto a confrontarsi con il suo omologo e rivale russo Vladimir Putin a Ginevra, in Svizzera, per un incontro che dovrebbe durare tra le 4 e le 5 ore. Il faccia a faccia si terrà a Villa la Grange e sarà diviso in due sessioni, alla prima, che sarà in formato ristretto, parteciperanno, oltre ai presidenti, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Poi il meeting si allargherà includendo una delegazione di cinque membri per parte. Al termine, i due rivali terranno conferenze stampa separate. Secondo quanto riporta Cnn la mossa sarebbe stata consigliata al capo della Casa Bianca da un gruppo di esperti con cui il presidente si è consultato per arrivare preparato all’incontro. Nelle scorse ore il democratico ha avvertito che chiarirà a Putin quali sono le ‘linee rosse’ da non superare. 

Sul tavolo anche il controllo degli armamenti

Nè la parte statunitense nè quella russa si aspettano enormi progressi dal summit, ed è probabile che gli unici passi avanti verranno compiuti nel campo del controllo degli armamenti, anche nucleari, secondo quanto hanno riferito funzionari statunitensi. Sebbene Biden abbia mostrato fin da subito una linea dura nei confronti di Putin, arrivando a definirlo un “killer”, ha detto di voler trovare aree di cooperazione con il Cremlino, incluso il potenziale ritorno dei rispettivi ambasciatori a Washington e a Mosca.

Biden e le minacce di Russia e Cina

Biden è atterrato nel pomeriggio in una Ginevra blindata al termine del vertice con l’Ue, la Nato e i leader del G7. Nel corso dei summit il presidente ha cercato di compattare gli alleati contro le ‘minacce’ della Russia e della Cina mentre Mosca e Pechino hanno ribadito di avere buoni rapporti reciproci. Sul tema è intervenuto anche il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian che ha definito l’amicizia tra i due Paesi “indissolubile”, mostrando apprezzamento per le parole di Putin, secondo cui tra Mosca e Pechino c’è un alto livello di fiducia e cooperazione in tutti settori.

La Cina è tornata a difendersi dalle accuse mosse dalla Nato. L’ambasciata cinese presso l’Unione europea, dopo il vertice a Bruxelles, ha esortato l’Alleanza atlantica a considerare lo sviluppo cinese “in modo razionale, a smettere di pubblicizzare in qualsiasi forma la cosiddetta ‘teoria della minaccia cinese’ e di scambiare gli interessi e i diritti legittimi del Paese come scusa per manipolare la politica del gruppo”. Pechino è finita recentemente nel mirino anche per la notizia apparsa su Cnn secondo cui ci sarebbe stata una fuga radioattiva nella centrale cinese di Taishan. Informazione prontamente smentita da Pechino. La Cina ha affermato che il livello di radiazioni circostante all’impianto non è anormale e che viene garantita la sicurezza.

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