Il 18enne pakistano ammette di aver ferito due persone di fronte all'ex sede di Charlie Hebdo per motivi politici. In sei sotto custodia oltre al responsabile

Il principale sospettato per l'accoltellamento di venerdì a Parigi vicino alla ex sede di Charlie Hebdo, un 18enne originario del Pakistan, mentre era in custodia della polizia nella notte fra venerdì e sabato, ha confessato la sua responsabilità, sottolineando che il gesto era indirizzato proprio contro il settimanale satirico. Lo riferiscono fonti vicine all'inchiesta, citate dall'emittente France Info. Secondo le informazioni di Bfmtv, inoltre, l'uomo ha riconosciuto "una dimensione politica del suo atto", citando la recente ripubblicazione delle caricature del profeta Maometto da parte di Charlie Hebdo.

Sette persone sono state arrestate per la vicenda, La polizia ha spiegato che altri sei sono sotto custodia e interrogati mentre un altro sospettato e presunto complice del 18enne è stato rilasciato senza incriminazioni. Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha affermato che si tratta "chiaramente un atto di terrorismo islamista".

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