Boris Johnson non ci sta e promette di rispettare la data del 31 ottobre: "Non negozierò un rinvio con l'Ue, la legge non mi obbliga a farlo".
I deputati britannici hanno deciso di rinviare la loro decisione sull'accordo sulla Brexit raggiunto tra Londra e Bruxelles. L'emendamento presentato dal deputato Olivier Letwin è stato approvato con 322 voti favorevoli, 306 contrari. Per i favorevoli, la misura darà più tempo ai deputati per discutere l'intesa nei dettagli, senza rischiare il no deal il 31 ottobre se non avranno finito. Di fatto l'emendamento costringe infatti il governo a chiedere il rinvio sino al gennaio del 2020 mentre l'intesa viene analizzata.
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, però ha promesso di rispettare la data del 31 ottobre per la Brexit, nonostante il voto dei deputati. Il premier ha detto al Parlamento che "l'importante voto" sull'accordo di divorzio "è stato privato di significato", aggiungendo: "Non negozierò un rinvio con l'Ue, la legge non mi obbliga a farlo".
Il leader laburista Jeremy Corbyn invece ha accolto con favore il voto favorevole dei deputati sull'emendamento Lewtin, affermando che il premier Boris Johnson "deve rispettare la legge" e chiedere all'Unione europea un rinvio della Brexit. Lo ha riferito Bbc. Corbyn ha aggiunto che il popolo deve avere l'ultima parola sulla Brexit.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata