Bruxelles (Belgio), 16 gen. (LaPresse/Reuters) – L’Unione europea intensificherà i propri sforzi per fermare i cittadini che vanno in Siria e Iraq per combattere con i militanti estremisti, ma non cederanno alle richieste di implementare speciali poteri pan-europei per contrastare le minacce emerse dopo gli attacchi di Parigi della scorsa settimana. Sono questi i punti che verranno affrontati dai ministri degli Esteri dell’Ue nel loro incontro di lunedì a Bruxelles, in cui verrà delineata una strategia per contrastare il fenomeno dei giovani musulmani europei che si recano in zone di guerra del Medioriente e tornano in patria radicalizzati. I ministri intendono anche interpellare il segretario generale della Lega araba, Nabil El-Araby, e Gilles de Kerchove, coordinatore anti-terrorismo dell’Ue.

Altre priorità verranno affrontate in una riunione del 29 e 30 gennaio, fra cui la repressione del traffico di armi, una migliore condivisione dei dati sui passeggeri delle linee aeree, le misure per impedire ai cittadini europei di partire per combattere all’estero e i tentativi per arginare l’islam radicale su internet, allo scopo di scoraggiare la violenza al rientro da zone di guerra.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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