Nairobi (Kenya), 21 apr. (LaPresse/AP) – La retorica tra Sudan e Sud Sudan si è riscaldata e sta aumentando i rischi di una guerra, ma il conflitto non è inevitabile. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in un discorso videoregistrato rilasciato ieri. Obama ha chiesto ai due Paesi di fermare tutte le azioni militari e cercare soluzioni esclusivamente attraverso i negoziati, per evitare di riaccendere il conflitto.
“Non deve essere così – ha detto Obama -. Avete ancora una scelta. Avete ancora una possibilità per evitare di essere trascinati di nuovo nella guerra, che conduca a un unico luogo; con più sofferenza; più profughi, più morti; più sogni perduti per voi e per i vostri figli”.
Sudan e Sud Sudan si sono riavvicinati pericolosamente a una guerra nei mesi recenti, principalmente a causa dei dissidi relativi alla spartizione dei guadagni delle vendite di petrolio e ai confini contesi, questioni irrisolte già prima della secessione del Sud Sudan nel luglio 2011. La creazione di due Stati era parte di un trattato di pace del 2005, che mise fine a decenni di guerra in cui morirono 2 milioni di persone.
Ieri il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva lanciato un appello simile invitando il governo di Khartum a interrompere immediatamente i bombardamenti nei territori sudsudanesi e a ritirare i soldati dai territori contestati, tra cui Abyei.
Il presidente Usa ha espresso le stesse richieste, sollecitando il governo del Sudan a mettere fine alle azioni militari, tra cui i bombardamenti aerei nel Sud, a garantire l’accesso degli operatori umanitari e a smettere di sostenere gruppi armati all’interno del Sud. Allo stesso modo, ha continuato Obama facendo riferimento agli impegni dell’altro Stato, il governo del Sud Sudan deve interrompere il sostegno ai gruppi armati in Sudan “e tutti coloro che stanno lottando, anche nel Kordofan meridionale e nel Nilo Blu (due Stati del Sudan, ndr), devono riconoscere che non esiste una soluzione militare”.
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