L’Avana (Cuba), 15 ott. (LaPresse/AP) – E’ morta a Cuba all’età di 63 anni Laura Pollan, la fondatrice delle ‘Dame in bianco’, il gruppo d’opposizione creato dalle mogli dei dissidenti cubani in prigione per chiederne la liberazione. La Pollan era ricoverata in terapia intensiva per problemi repiratori dallo scorso 7 ottobre ed era stata sottoposta a tracheotomia. E’ morta per un attacco cardio-respiratorio dopo che i medici hanno provato a rianimarla per circa un’ora.
Il marito della Pollan, Hector Maseda è uno dei 75 dissidenti che furono arrestati nel 2003 con l’accusa di accettare denaro da Stati Uniti e altri Paesi stranieri per attività controrivoluzionarie. Per chiedere la loro liberazione Laura Pollan, insieme ad altre mogli dei prigionieri politici, fondò il gruppo delle ‘Damas de blanco’, note per le manifestazioni pacifiche tenute sfilando in silenzio per le strade dell’Avana, vestite di bianco e portando in mano gladioli. Le ‘Donne in bianco’, anche dopo aver raggiunto l’obiettivo del rilascio dei familiari, hanno continuato a protestare contro il governo che le definiva traditori agli ordini degli Usa.
Alcuni dei 75 prigionieri furono liberati nel corso degli anni per motivi medici o di altra natura, ma circa 50 sono rimasti dietro le sbarre fino al luglio del 2010, quando la Chiesa annunciò di aver raggiunto un accordo per il rilascio. L’intesa arrivò dopo un incontro del cardinale Jaime Ortega con il presidente cubano Raul Castro e il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos. Nei mesi successivi i prigionieri furono liberati a piccoli gruppi e il marito di Laura Pollan, Hector Maseda, fu tra gli ultimi a essere rilasciati il 12 febbraio scorso. Il 21 marzo, lo stesso giorno in cui Fidel Castro rassegnò le sue dimissioni dalla guida del Partito comunista cubano, la Chiesa annunciò il rilascio degli ultimi due prigionieri.
Nata nella città cubana di Manzanillo il 13 febbraio del 1948, Laura Pollan era un’insegnante di letteratura prima di andare in pensione nel 2004. Da allora si deicò alla lotta per il rilascio del marito. Una delle voci dell’opposizione più attive sull’isola, mise a disposizione la sua casa dell’Avana come centro operativo per le ‘Damas de blanco’ e vi ospitava chi veniva a protestare dalle province. Dopo alcuni anni di proteste, nelle loro marce settimanali dopo la messa della domenica nella chiesa di Santa Rita nel quartiere di Miramar, le donne si trovarono a dover affrontare gli insulti di cortei di sostenitori del regime. Il governo di Cuba ha sempre sostenuto che si trattava di “atti spontanei di rifiuto” e indignazione patriottica da parte della società civile, ma furono fatti pochi sforzi per celare la collaborazione fra i manifestanti e gli agenti di sicurezza sempre a portata di mano.
Le autorità dell’Avana hanno accusato il movimento di accettare finanziamenti da parte di gruppi internazionali. Laura Pollan ha riconosciuto di aver ricevuto dei soldi da gruppi di esiliati anti-castristi, ma ha detto che le ‘Damas’ non avevano altra scelta visto che i mariti erano in prigione e i familiari erano stati esclusi dalle liste per un’occupazione statale.
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