Tunisi (Tunisia), 20 giu. (LaPresse/AP) – È iniziato a Tunisi il processo in contumacia a Zine El Abidine Ben Ali, ex presidente tunisino fuggito dal Paese il 14 gennaio scorso dopo una rivolta popolare. Il tribunale della capitale tunisina lo giudicherà per i casi di appropriazione indebita, riciclaggio di denaro e traffico di droga. Se sarà ritenuto colpevole, Ben Ali rischia fino a 20 anni di prigione. Le accuse più gravi, comprese quelle di omicidio e di complotto contro la sicurezza dello Stato, saranno esaminate in processi futuri. Ben Ali e la moglie Leila Trabelsi sono stati accusati dopo la scoperta di circa 27 milioni di dollari in gioielli e denaro in un palazzo presidenziale a nord di Tunisi. Armi e droga sono stati invece sequestrati nel palazzo presidenziale di Cartagine nel corso di una perquisizione di una commissione incaricata di investigare l’abuso di autorità dopo la fuga dell’ex presidente. Ben Ali deve anche rispondere dell’accusa di mancata dichiarazione di reperti archeologici, anche questi trovati nelle sue residenze. Ben Ali e la moglie saranno difesi da cinque avvocati tunisini perché la legge locale proibisce che un legale straniero possa difendere un cliente in contumacia, impedendo così all’avvocato francese dell’ex presidente, Jean-Yves Le Borgne, di partecipare ai processi.

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