L'applicazione piena delle misure è in programma per il 2026

La Plastic tax giunge al settimo rinvio, mentre per la Sugar tax si parte il 1° luglio 2024, anche se in misura ridotta per i primi due anni. Dopo la loro introduzione con la legge di Bilancio del 2020 licenziata a fine 2019 dal secondo Governo Conte, le due tasse furono rinviate una prima volta dal Decreto rilancio del 2020 che le rinviava al 1° gennaio 2021. La legge di Bilancio del 2021, successivamente, ha posticipato la Plastic tax al 1° luglio 2021 e la Sugar tax al 1° luglio del 2022. A maggio 2021, poi, il decreto Sostegni Bis ha rinviato a luglio 2022 anche la Plastic tax, rimettendo in pari le due entrate in vigore. Dal quarto al sesto rinvio, successivamente, le leggi di Bilancio dal 2022 al 2024.

E ora l’ultimo, contenuto nell’emendamento del governo al decreto Superbonus, depositato nella serata di ieri dal governo in Commissione Bilancio del Senato, oltre alla norma sulla diluizione dei crediti del Superbonus in dieci anni, rinvia di due anni l’applicazione della plastic tax e della sugar tax. La Plastic tax viene quindi rinviata dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2026: l’articolo 9-bis sulle disposizioni finanziarie modifica l’articolo 1 della legge 160 del 27 dicembre 2019 differendo di due anni la data.

La plastic tax consiste in un’imposta sull’uso dei manufatti con singolo impiego (MACSI), cioè quelli con funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, monouso. L’imposta è stata fissata nella misura di euro 0,45 al chilogrammo di materia plastica e riguarda fogli, pellicole, bottiglie, buste e vaschette per alimenti, così come i contenitori in tetrapak, quelli per i detersivi, gli imballaggi in polistirolo espanso e i rotoli in plastica pluriball, tutti prodotti per essere usati solo una volta.

Per la Sugar tax, invece, si tratta di un avvio in forma ridotta nel 2024 e l’applicazione piena della misura dal 2026: con un intervento al comma 665 l’emendamento modifica l’imposta “per i prodotti finiti, nella misura di euro 5,00 per ettolitro e, a decorrere dal 1° luglio 2026, nella misura di euro 10,00 per ettolitro” stabilendo quindi un’introduzione progressiva, mentre “per i prodotti predisposti ad essere utilizzati previa diluizione, nella misura di euro 0,13 per chilogrammo e, a decorrere dal 1° luglio 2026, nella misura di euro 0,25 per chilogrammo”.

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