Il ministro dell'Economia: "Stop a emendamenti deroghe, governo presenterà il suo"

Proseguono i lavori in Senato per il decreto Superbonus. Spalmare su 10 anni i crediti “non sarà una possibilità ma un obbligo”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. 

Giorgetti: “Quando siamo intervenuti valanga era già partita”

“Grazie agli antichi romani, che hanno insegnato al mondo il diritto, esistono i diritti acquisiti: chi ha cominciato il lavoro nel 2021 ha diritto di finirlo nel 2023 e presentare le fatture, cosa abbastanza banale che dovrebbe essere di facile intelligibilità per chiunque. Quando noi siamo intervenuti a porre una diga a questa cosa, la valanga era già partita”, ha aggiunto il ministro, rispondendo a chi gli chiedeva se il deflagrare della massa di crediti del 100% non possa essere in parte anche responsabilità della gestione da parte dell’attuale esecutivo. La spesa aumenta, ma Giorgetti ha evidenziato: “Com’è successo in Vajont, una volta arrivata giù la valanga ha prodotto disastri. Quando noi siamo arrivati al governo siamo stati avvisati e abbiamo fatto il possibile, ma purtroppo era già partita”.

Giorgetti: “Stop emendamenti deroghe, governo presenterà suo”

“Il governo presenterà il suo emendamento, e se ne assume la responsabilità. Come avvenuto in passato, gli emendamenti parlamentari di ampliamento delle deroghe non saranno presi in considerazione”, ha detto ancora Giorgetti. 

Giorgetti: “Stop anticipato? Andava proposto prima”

La proposta avanzata da Banca d’Italia di fermare il superbonus prima della scadenza “sarebbe stata gradita nel 2023, nel 2022 o nel 2021”. Invece “arriva nel 2024, quando il governo sta esattamente procedendo a fare questo”, ha affermato il ministro sull’ipotesi contenuta in una memoria depositata da Palazzo Koch.

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