Possibile prima riduzione già a giugno

La Banca centrale europea ha deciso di continuare a mantenere invariati i suoi tre principali tassi di riferimento, ma si prepara alla possibilità di un prossimo taglio.

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, come comunicato da Francoforte in occasione dell’ultima riunione sulla politica monetaria. Tassi fermi, dunque, ma con la prospettiva di una prima riduzione già a giugno se “la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo”. In questo caso, la Bce ha convenuto che “sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”.

Nessuna promessa però, come ha tenuto a precisare la presidente della Bce, Christine Lagarde. Il Consiglio direttivo “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza impegnarsi preventivamente a un particolare percorso di riduzione”, ha sottolineato la numero uno dell’Eurotower. Alcuni membri del Consiglio, sembravano “abbastanza fiduciosi” in base ai dati di aprile per “agire sulla politica monetaria” già in questa occasione, ma “hanno convenuto con la maggioranza che a giugno si avranno più dati”, ha poi spiegato Lagarde, ricordando che la Bce “non dipende dalla Federal reserve” per le sue decisioni, anche se ovviamente tiene in considerazione il mercato degli Stati Uniti nelle sue proiezioni.

Il percorso per la disinflazione non sarà privo di “alti e bassi”, ha evidenziato ancora Lagarde, precisando che “non sarà necessario che tutto torni all’obiettivo del 2%” per intervenire sui tassi. Allo stesso tempo, Lagarde ha tenuto a sottolineare che non si aprirà una “stagione” per il taglio dei tassi, con un percorso predefinito. Le decisioni continueranno, quindi, ad essere prese “in base ai dati” e di “riunione in riunione”. La certezza è che “i tassi attuali stanno contribuendo al percorso di riduzione dell’inflazione”. Anche il Commissario dell’Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ritiene che possa esserci un taglio dei tassi nei prossimi mesi, anche se, ha precisato “spetta alla Banca decidere il momento giusto”. “Ovviamente l’aspettativa del mercato è che ciò accada nei prossimi mesi”, ha commentato Gentiloni. Negativa la reazione al mantenimento dei tassi attuali da parte della Confederazione europea dei sindacati (Ces), secondo cui “la Bce dovrebbe accettare che non esiste una spirale salari-prezzi e tagliare i tassi di interesse prima che questa politica sbagliata provochi ulteriori danni”.

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