Il viceministro dell'Economia Leo: "Adesioni entro il 15 ottobre"

Via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo con ‘disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale’. Si tratta della messa in pratica di alcune delle principali misure in tema fiscale contenute all’interno dell’ultima Legge di Bilancio. In riferimento al concordato preventivo, si tratta della possibilità per i contribuenti di accordarsi preventivamente per due anni (eventualmente rinnovabili) con il fisco.

Di fatto, per chi aderirà all’accordo le verifiche saranno bloccate per due anni. Questo perchè la proposta verrà condotta dall’amministrazione finanziaria dopo un monitoraggio preventivo. Si potrà aderire alla proposta volontariamente, e tutto ciò che si guadagnerà in più nel secondo anno non sarà tassato.

Per potersi accordare con il fisco, le partite Iva che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale dovranno avere un punteggio almeno di 8 e non avere debiti tributari o aver estinto quelli superiori a 5mila euro per tributi amministrativi dell’Agenzia delle Entrate o per contributi previdenziali. Motivo di esclusione è anche non aver presentato la dichiarazione dei redditi in uno dei tre anni di imposta precedenti o aver avuto una condanna nei tre anni precedenti per reati fiscali.

Leo: “Adesioni al concordato preventivo entro il 15 ottobre”

“Il concordato preventivo biennale riguarda oltre 4 milioni di contribuenti. Nel mondo delle partite Iva abbiamo chi applica gli indici sintetici di affidabilità fiscale e poi abbiamo i forfettari. Per questi soggetti verrà fatta una proposta da parte dell’amministrazione finanziaria. Entro il 15 di ottobre i contribuenti potranno aderire a una proposta che sarà formulata dalla amministrazione finanziaria, per uscire dal mondo della non correttezza. Lo facciamo gradualmente”. Così Maurizio Leo, viceministro dell’economia e delle finanze in conferenza stampa dopo il cdm.

“Il nostro obiettivo è che attraverso l’emersione di questa materia imponibile si possa ulteriormente incidere sulla riduzione delle aliquote Irpef“, aggiunge Leo, specificando che le risorse che verranno raccolte con il concordato preventivo biennale “serviranno anche per completare le fasi successive di riforma”.

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