E' sempre il Nord a primeggiare con il 33,2% delle procedure

Continua con un trend in crescita il settore delle aste immobiliari, che da dopo la pandemia sono aumentate e sono state protagoniste di un vero e proprio boom. La spinta dell’inflazione e la stretta sui tassi dei mutui stanno spingendo sempre più persone a rivolgersi al mercato delle aste per l’acquisto di un immobile. “Il numero delle aste a fine 2023 sarà compreso tra le 150 e le 160mila. Inoltre, ci sarà un nuovo aumento degli inflows di NPE, a seguito delle mutate condizioni economiche, e conseguentemente un leggero aumento di procedure iscritte già al termine dell’anno. Questo comporterà successivamente a un aumento di vendite fissate sulla base dei tempi di fissazione delle vendite dei vari tribunali”. Sono questi i dati emersi dall’ultima analisi su base trimestrale effettuata dai data scientist di Reviva. 

E’ sempre il Nord a primeggiare con il 33,2% delle procedure, seguito dal Centro (25,7%), dal Sud (24,5%) e dalle Isole, in coda, con il 16,6%. Un trend che prosegue dal 2019, quando la percentuale di aste al nord era del 43,4%. Sono questi i dati emersi dall’ultima analisi su base trimestrale effettuata dai data scientist di Reviva, secondo cui “la storica differenza territoriale è legata alle tempistiche di chiusura delle procedure nei Tribunali”.  Dal punto di vista della tipologia immobiliare, la percentuale più significativa è relativa alla componente residenziale, pari a 53,3%, mentre la non residenziale è del 35,3% e quella per i terreni l’11,4%, valori in linea con la composizione storica degli immobili. Si registra però un calo per il prezzo medio dei terreni: nel terzo trimestre 2023 infatti si attesta a 94.438€, -20,9% rispetto al Q3 2022. Il prezzo medio degli immobili residenziali e non residenziali, invece, è stato rispettivamente di 87.175€ e 170.724€. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata